Il timido sorriso della campionessa
Mentre le attenzioni di chi segue il nuoto in maniera un po’ superficiale continuano a concentrarsi su Federica Pellegrini, sul suo ciuffo rosa, sulla sua love story col collega Filippo Magnini e sul suo tentativo di tornare ad allenarsi col “guru” francese Philippe Lucas, il movimento femminile azzurro scopre e riscopre il sorriso timido di Ilaria Bianchi, oro iridato in vasca corta.
Una scoperta, perché mai la bolognese specialista dei 100 farfalla era arrivata in cima al mondo, se non a livello giovanile (Rio de Janeiro 2006); una riscoperta, perché gli osservatori più attenti non si saranno certo dimenticati del quinto posto ottenuto dalla 22enne portacolori delle Fiamme Azzurre ai Giochi Olimpici di Londra, stesso risultato – guarda caso – conseguito dalla pluripatinata Federica.
Un talento, quello della Bianchi, sbocciato forse un po’ in ritardo rispetto agli standard di uno sport sempre più “precoce” (la 15enne lituana RūtaMeylutitė, ad esempio, vanta già un oro olimpico e tre medaglie iridate in vasca corta), frenato da qualche incidente di percorso (uno per tutti, la squalifica in semifinale ai Giochi di Pechino – dopo che in batteria aveva fatto segnare il miglior tempo – rimediata per aver tentato di aggiustarsi gli occhialini durante la gara) e da un paio di stagioni in tono minore. La svolta arriva un anno fa, col bronzo agli Europei in vasca corta di Stettino a fare da preludio a un 2012 da protagonista: quinto posto olimpico e il boom in piscine da 25 metri, col trionfo iridato di Istanbul preceduto da quello continentale di Chartres.
Il Mondiale turco ha regalato all’Italia due ori e due argenti: un bel bottino, se si prende come riferimento lo “zero” di Londra 2012; un risultato appena sufficiente, invece, se si considera il livello generale della manifestazione, priva di gente del calibro di Cesar Cielo, Yannick Agnel e CamilleMuffat. C’era invece lo statunitense Ryan Lochte, vera e propria superstar del nuoto mondiale, che nella piscina del SinanErdem Dome ha conquistato la bellezza di sei ori, un argento e un bronzo, arrivando alla cifra tonda di 30 medaglie iridate in vasca corta.
E c’era anche il nostro Fabio Scozzoli, uomo di punta della Nazionale azzurra, che con la vittoria nei 100 rana ha regalato all’Italia il primo successo mondiale individuale nella storia di questa manifestazione, trionfo bissato poi da Ilaria Bianchi. Fabio e Ilaria: è da loro (e da Gregorio Paltrinieri, argento nei 1500 stile libero) che il nuoto azzurro riparte per un nuovo quadriennio olimpico.
Cesare Cielo