Il terremoto scuote il Paese
Un forte sisma di 7,2 gradi della scala Richter ha colpito il litorale del Guatemala e, in misura minore, il sud del Messico e la parte ovest di El Salvador.
Si contano, al momento, 50 vittime, 150 feriti e 23 dispersi. L’epicentro è stato rilevato nell’oceano Pacifico a 24 km dalla costa e le scosse hanno fatto crollare case e palazzine della regione montagnosa di San Marco, la più colpita. Immediatamente si sono attivati i soccorsi coordinati dalla Protezione Civile, che continua la ricerca dei dispersi sotto le macerie. Il presidente Otto Pérez ha decretato il lutto nazionale per tre giorni mentre da Salvador e Honduras i rispettivi governi si sono detti pronti a collaborare con l’invio di squadre di soccorso e aiuti materiali secondo gli accordi di mutua assistenza stretti fra i paesi del Centro America.
Nella capitale Città del Guatemala, distante 230 km da San Marcos, si sono organizzati centri di raccolta di generi di prima necessità per i 17 mila senza tetto dei vari paesini sinistrati. Nel resto della giornata si sono ripetute una cinquantina di scosse sismiche di assestamento.
La regione risulta tra quelle più esposte ad un rischio permanente. Pochi giorni addietro, il 23 ottobre, c’è stata una prova di emergenza per sondare il grado di preparazione delle autorità e della popolazione.
Nella capitale salvadoregna l’intensità della scossa, che è stata di circa 4,2 gradi, ha provocato l’evacuazione di tutti gli edifici pubblici. Situazione simile a quella vissuta in Chiapas, nel sud del Messico e nella stessa capitale, dove fortunatamente non si sono registrate vittime ma solo danni lievi.