Il libro è balzato di prepotenza in testa alla classifica dei più veduti fra i titoli di narrativa italiana, ennesima conferma che lo scrittore pisano, come dice Ferroni, è l’autore italiano «in cui meglio arrivano a coincidere intensità di risultati e successo di pubblico, presenza culturale e leggibilità». Dopo otto anni di silenzio Tabucchi torna al tema del tempo.

 

Il tempo invecchia in fretta non è però un romanzo, ma una raccolta di racconti ambientati in Europa (Tabucchi è il più internazionale dei nostri scrittori: pubblica in francese, portoghese e vive sei mesi l’anno a Lisbona). Da Berlino a Istanbul, da Varsavia a Creta, da Auschwitz a Bucarest, i protagonisti di queste storie intense, allusive e coinvolgenti sono alla ricerca del “tempo perduto”, della propria identità, di un senso purchessia per la loro esistenza. Sullo sfondo, i grandi eventi e drammi del Novecento europeo. Pure qui il Tabucchi simbolista, evocatore, “magico” e antirealista interpella la sua vigile coscienza etico-politica. Un libro piacevole e arricchente, da gustare pagina per pagina.