«Requiem per un Dio defunto.

«Oggi, nessun Vangelo. Vuoto liturgico. Unico riferimento: il silenzio. La Chiesa fa deserto. Non ne usciamo. Il Figlio di Dio muore su una Croce. E la tomba è vuota: Gesù è sparito! L’aveva detto: risorgerò il terzo giorno.

«Aspettando, tutto è assenza. Vigilanza. C’è un solo uccellino che oserebbe cantare sulla cava del Golgota? Là, sul fianco di quel monticello – tra cavità che servono da discarica di rifiuti: ah, il peccato, che sozzura… -, Giuseppe di Arimatea ha fatto scavare, in  una parte nobile, un sepolcro. È là che Gesù riposa.

«Requiem per un Dio defunto: durante la salita al Calvario alcune donne accompagnano Gesù. Senza dubbio Maria, sua madre; anche se il Vangelo ricorda solo Veronica, donna dal nome di un fiore.

«Ma troviamo solo qualche spina della corona caduta per terra. Ieri, piangevamo; stasera, canteremo: «Alleluia!»: è risorto.

«Facile…più difficile sapere cosa sia accaduto esattamente. I discepoli troveranno solo il sepolcro aperto, ma nessuno dentro. Tutto è in ordine. Giovanni precisa con una minuzia da inchiesta poliziesca: Il sudario, che gli era stato posto sul capo, non era per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte (Gv20,7).

«Nessun indizio di profanazione. Nessuna traccia di trafugamento del corpo. Tutto è pulito. Incomprensibile.

«Nessuno, assolutamente nessuno, ha visto Cristo uscire vivo. Nessuno può dire di aver visto Gesù “mentre sorgeva”. I testimoni, arrivati la mattina di Pasqua, donne e discepoli, sono messi davanti al fatto compiuto.

«Un fatto storico perché si è potuto “mettere a verbale” il sepolcro vuoto, ma la Resurrezione è essenzialmente un evento della fede. Un atto dell’interiorità divina. Gesù non “si è risorto” da sé: è la potenza dell’amore del Padre che libera suo Figlio dalla morte con la forza di vita che è lo Spirito.

Andate alla Pasqua di Cristo! Alleluia!»

da Meditazioni per la quaresima di Pierre Talec, Città Nuova. Per acquistare il volume clicca qui.