Il teatro polacco in novanta manifesti
Prorogata fino al 17 ottobre la mostra alla Casa dei Teatri di Roma, accompagnata da una preziosa rassegna cinematografica di registi polacchi.
Non è solamente una mostra sul teatro. Testimonia un’epoca. Rappresenta uno spaccato dei cambiamenti storici. Quelli avvenuti nella società e nella cultura polacca prima e dopo i fatti di Danzica e la caduta del Muro di Berlino. La rassegna è dedicata agli artisti polacchi che hanno rappresentato il teatro e non solo. In un allestimento scenografico degno di un teatro sono esposti 90 manifesti d’artista realizzati dagli anni ’60, partendo dal maestro Henryk Tomaszewski fino alla preziosa presenza del “Wozzeck” di Jan Lenica, le installazioni di Danièle Sulewic, filmati, scenografie, manichini creati per il Nowy Teatr di Poznan.
In Polonia, dalla fine dell’800, durante l’occupazione e per tutto lo scorso secolo fino all’89, il manifesto per le rappresentazioni teatrali realizzato da artisti noti, oltre a essere un modo di fare arte di grande tradizione, consentiva anche a intellettuali non allineati di comunicare ed esprimersi superando i rigidi paletti della censura. D’altra parte, anche il regime si serviva dell’aiuto di grandi artisti della sintesi comunicativa del manifesto.
Dopo la caduta del Muro, questa peculiare forma d’arte continua e sviluppa nuove energie e linguaggi personalissimi, che tra procedimenti pittorici e tecniche propriamente grafiche, tra simboli di sorprendente semplicità e suggestive raffinatezze interpretative, raccontano la storia di una produzione teatrale ricca per stile, inventiva e sensibilità.
I manifesti teatrali polacchi, prodotti in pochi esemplari e utilizzati solo all’interno del teatro stesso, non usano un linguaggio pubblicitario, ma sono vere e proprie opere realizzate da artisti, come Wieslaw Walkuski, Rafal Olbinski, Stasys Eidrigevicius, il maestro Tomasz Boguslawski.
Accanto alla mostra viene proposta un’antologia di film di animazione polacchi d’autore. Il cinema di animazione polacco, insieme ai film di Wajda e Kieslowski, ai manifesti d’arte, al teatro di Grotowski e Kantor, ai poeti vincitori del premio Nobel è stato uno dei migliori biglietti da visita della cultura polacca negli ultimi tre decenni.
Scrive Pietro Marchesani, traduttore ufficiale per l’Italia delle poesie e dell’opera del premio Nobel Wyslawa Szymborska: «Ci sono tesori che neppure ci immaginiamo dall’altra parte dell’ex cortina di ferro e risorse intellettuali e culturali che nell’Ovest sazio e pingue sembrano straordinarie meteore troppo luminose per essere osservate a occhio nudo».
Da venerdì 17 settembre e fino alla chiusura della mostra sono in programma una selezione di film d’autore: per il programma completo, clicca qui.
Tutto il teatro in un manifesto. Polonia 1989-2009
Un racconto visivo nel teatro polacco
Roma, CASA DEI TEATRI, VILLA DORIA PAMPHILJ. Fino al 17 ottobre. Un progetto di Sergio Maifredi e Corrado d’Elia.