Il teatro in pittura di Renzo Francabandera

Le opere di questo critico di teatro, diventato pittore ed appassionato del colore, sono in mostra a Milano fino all'11 maggio
mostra Renzo Francabandera

É critico d’arte e di teatro. Ma anche pittore. Con la passione della fotografia. Coniugando tutto questo Renzo Francabandera ha creato un suo linguaggio, un suo stile, particolarissimo. Da spettatore di teatro, nella sala buia della rappresentazione durante gli spettacoli, osserva e disegna. A modo suo è perciò anche un fotografo di scena. Un suggestivo nucleo delle sue opere sono ora in mostra nello Spazio Multimediale di Milano.

 

La ricerca artistica di Renzo Francabandera trova la sua più compiuta espressione nel buio della sala teatrale dove, grazie al suo tratto deciso e immediato, restituisce, nel groviglio del segno e nell’impasto del colore, l’essenza più autentica del corpo e della voce attorale. Le sue sono istantanee di colore, inchiostri e olii pulsanti di vita, capaci di immortalare frammenti di scena e suggestioni visive che, ogni sera, scaturiscono dall’incontro di luci, ombre, corpi, silenzi e vuoti. I disegni di Renzo, soprattutto ritratti, nascono dall’urgenza di catturare l’hic et nunc del palcoscenico, la magia irripetibile dell’azione teatrale, mai uguale a se stessa e in continuo divenire. 

 

Anche Renzo, sui suoi fogli sporchi di colore, mette in scena la vita che scorre, cogliendone abilmente imperfezioni e sbavature, svelandoci in un solo tratto l’incisività di un pensiero, triste o felice, che attraversa fugace il volto di un attore. Gli schizzi di Renzo, del tutto privi di passo narrativo, raccontano tuttavia molte più storie di quante ne accadano nel luogo-teatro, perché sono le vicende "interiori" che animano i personaggi che l’artista ci rivela dando luce alle ombre. L’abilità di Renzo non è soltanto quella di restituire con estrema fedeltà le tensioni tra i personaggi, ma di andare oltre mettendo a nudo sulla sua carta da disegno, lo spessore “umano” prima ancora che interpretativo dell’attore.

 

Grazie a uno sguardo quasi "chirurgico" e avido di dettagli, Renzo riesce sempre a ritrovare in ogni attore, pur nella diversità dei ruoli interpretati, il particolare che lo rende unico e riconoscibile: la smorfia appena accennata dell’angolo della bocca, il sorriso spezzato, la ruga del volto, la gestualità morbida o contratta. Ecco perché i ritratti di Renzo sono enigmatici: suggeriscono sempre qualcosa di ulteriore, il quid che trascende la finzione scenica e che trova forma e verità nello spazio bianco della superficie pittorica.

 

 Istantanee di colore tra luce e buio. Milano, Spazio Multimediale-Ufficio annunci economici Galleria 9 Colonne/Spe/IL GIORNO, via Tadino 30. Fino all’11 maggio.

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