Il suono del sole

The sound of sunshine (Universal) di Michael Franti & Jovanotti è un brano non  banale che ha dentro tutta la luminosità dell'estate
michael franti e jovanotti

Il primo, Michael Franti, è un personaggio di culto del rock californiano, l’altro, Jovanotti, una delle stelle più luminose del cantautorato pop italiano.

 

Un amicizia sorretta da un’evidente affinità elettiva, ulteriormente rafforzata dalla recente apertura di Michael alla solarità e al positivismo che ben emerge dal suo recentissimo omonimo album con gli Spearheads (ce ne occuperemo presto sulla rivista cartacea), dove per altro questa canzone è proposta in diverse versioni: oltre a questa e all’originale, ce n’è una variazione unplugged quasi a cappella, una in spagnolo, e una live registrata a Radio Deejay. 

 

Un brano che ha dentro, fin dal titolo, tutto il sole dell’estate, ma non la banalità plastificata delle canzonette balneari. Un piccolo miracolo che tuttavia ha radici antiche, poiché anche questo brano, al pari degli altri di questo settimo album di Franti, venne concepito in un periodo oscuro e difficile: quando, un paio d’anni fa, il Nostro venne ricoverato d’urgenza in ospedale e rischiò perfino di lasciarci le penne. Il suono del sole è in effetti un vero e proprio inno al “pensare positivo” e a una concezione della vita dove anche la musica può trasformarsi in un efficace catalizzatore, amplificatore e supporto di ottimismo e, per dirla coi mitici Beach Boys, di “buone vibrazioni”.

 

Uscito il mese del scorso come apripista del nuovo album, il singolo s’è subito arrampicato ai vertici delle classifiche di vendita e altrettanto rapidamente s’è conquistato un posto al sole su gran parte delle playlist radiofoniche. Ovvio visto l’andamento allegro e arioso, e il ritmo caldo che lo sorregge, l’intrigante mix di folk-pop acustico (a mezza via tra il californiano e l’hawaiano), e il rap metropolitano; in perfetta sintonia, insomma, con la voglia di leggerezza che da sempre caratterizza le produzioni discografiche di questa stagione.

 

Un brano perfetto per schizzare dai juke-box sulla spiaggia come dagli i-pod, da canticchiare sotto la doccia o per far da colonna sonora di una grigliata in riva al mare. Un testo semplice semplice, aperto in italiano da Jovanotti “…a volte gira bene, a volte gira male / è buffo non so nuotare e faccio un tuffo / mi immergo e poi respiro con la testa fuori / galleggio a pelo d’acqua come fanno i fiori / Eccomi, splende un grande sole su di me…”, e poi proseguito in inglese dal californiano e il suo gruppo d’allegri freakettoni: “Ecco il suono del sole che cala su di noi…”. E via così: un duetto decisamente coinvolgente, trainato da schitarrate guizzanti e coretti molto naif. Niente discorsi astrusi, niente retorica o metafore complesse: solo la voglia di divertire e divertirsi cogliendo tutto lo splendore della natura e il bello che la vita può offrire a chi si sforza di guardarla con occhi nuovi, e con un sorriso sulle labbra.

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