Il Sudamerica si prepara alla visita di Francesco

Dopo la conferma ufficiale del viaggio del papa in Ecuador, Bolivia e Paraguay, in questi Paesi Paese fervono i preparativi per accoglierlo, tra speranze e timori organizzativi. Un approfondimento sulla situazione paraguaiana
In Paraguay si attende la visita del papa

Grandi aspettative, grande entusiasmo, eccitazione e curiosità sono le sensazioni che regnano per le strade di Asunción – ma anche in tutto il resto delParaguay – da quando è stata ufficialmente confermata la tanto attesa visita di papa Francesco.

Il primo papa sudamericano, durante il primo viaggio apostolico nel suo continente (la visita a Rio de Janeiro è stata per la Giornata mondiale della gioventù) visiterà prima l'Ecuador (dal 6 all’8  luglio), poi la Bolivia e, infine, il Paraguay (Asunción e Caacupé, 10, 11 e 12 luglio).

Lo stesso mix di sentimenti e ansie è stato generato dalla prima “notizia” che accennava alla probabile visita del pontefice. A darla era stato nientemeno che il presidente della Repubblica, Horacio Cartes che, dopo averlo salutato durante la sua visita di stato del 29 aprile dello 2014, aveva dichiarato alla stampa di aver ricevuto, da parte del sommo pontefice, la “promessa” che avrebbe fatto “tutto il possibile per inserire il Paraguay nella sua agenda”. Le prime ipotesi parlavano del 15 novembre di quest’anno, commemorazione di San Roque González de Santa Cruz – il primo santo paraguaiano – e compagni martiri, canonizzati proprio durante la prima visita di un papa al paese, quella di Giovanni Paolo II nel 1988.

Poi, andirivieni di vescovi e sacerdoti che assicuravano che proprio il Santo Padre aveva ribadito la volontà di visitare il paese, fino alla conferma dello stesso papa, durante il volo di ritorno dal viaggio in Sri Lanka e Filippine, il 19 gennaio scorso.

Dagli inizi di marzo la Chiesa e il Governo stanno lavorando con crescente intensità per preparare quest’avvenimento storico, la seconda visita di un successore di San Pietro nel paese che in proporzione è il più cattolico del continente, secondo una recente e autorevole ricerca. Commissioni e sottocommissioni e riunioni si succedono con sempre maggior frequenza e intensità.

Per le strade, gli ormai numerosi maxischermi a led, oltre alle televisioni, passano clip di benvenuto al papa. Anche gli autobus di linea sui vetri posteriori mostrano grandi manifesti con lo stesso messaggio.

Il desiderio era che Francesco potesse non solo conoscere Asunción e fare un pellegrinaggio alla Basilica della Vergine di Caacupé, ma che potesse anche visitare Encarnación, nel suo 400° anniversario di Fondazione (da parte del sopracitato santo gesuita Roque González) e Ciudad del Este, secondo città del paese. Oggi molti laici e religiosi ricordano con emozione la visita di Giovanni Paolo II nel 1988. A quel tempo, il "papa viaggiatore" ha visitato, oltre la capitale e il santuario mariano nazionale di Villarrica, Encarnación e Mariscal Estigarribia (nel Chaco paraguaiano), dove ha incontrato un gruppo di indigeni.

Ma la stessa missione vaticana in visita ad Asunción a marzo ha ricordato che a quei tempi Karol Wojtyla aveva 68 anni e un eccellente stato fisico, che gli ha permesso di realizzare un programma pienissimo e con molti spostamenti. Quando atterrerà all'aeroporto Silvio Pettirossi, Jorge Mario Bergoglio avrà 10 anni in più e, anche se non presenta particolari problemi di salute, avrà il peso di due intensi anni di pontificato.

Inoltre, i viaggi del papa polacco di solito si annunciavano con un anno, un anno e mezzo di preavviso.  Quelli di Francesco vengono confermati pochi mesi prima.

 E questo moltiplica esponenzialmente ansia, nervosismo e preoccupazione, in particolare per la logistica, in una città già satura per il traffico delle auto, e per la sicurezza, dato che la polizia ha mostrato molto poco riguardo e ancor meno tatto durante alcuni atti di violenza ingiustificata contro persone innocenti (soprattutto durante una contestazione giovanile molto tranquilla, allontanando i giornalisti che hanno cercato di avvicinarsi al presidente), che ha suscitato proteste e indignazione nei media e sui social network. A questo si aggiunge la nota imprevedibilità di questo papa vicino alla gente.

In termini di partecipazione, l'arcivescovo ha parlato in conferenza stampa di 1 milione e mezzo di pellegrini provenienti dalla province confinanti con il Paraguay e alcune centinaia di migliaia di brasiliani del Sud, oltre a circa 2 milioni di paraguaiani …

Che avverrà con i trasporti? Il caos e le strade attraversate da un fiume di pellegrini a piedi sembrano lo scenario più probabile.

Come ha ricordato la stampa nazionale, la visita apostolica di Giovanni Paolo II è stata uno degli eventi più importanti che si sono verificati nel paese, in un momento di tensione tra il governo dittatoriale del generale Alfredo Stroessner, che era da 34 anni al potere, e la Chiesa Cattolica. Il regime temeva che la presenza del Papa influenzasse la folla e stimolasse la fine di un gruppo di potere che aveva costruito una rete di clientelismo e corruzione di Stato sistematizzata delle radici profonde e ramificate e che aveva fatto del terrore lo strumento per perpetuare la propria egemonia. E questo è realmente accaduto, secondo vari analisti politici e nelle sensazioni dei cittadini, e la caduta di "El Rubio", il Biondo, è avvenuta l'anno successivo.

Dopo aver ricevuto l'annuncio ufficiale tanto atteso della visita papale, il popolo ha rinnovato il suo grande entusiasmo. Che era già alto.

Un esempio è il casting per formare il coro di 545 membri che animerà il grande incontro nel parco Ñu Guazú, a cui si sono presentate in 3 sabati oltre 1.500 persone provenienti da tutti gli angoli del Paese. I selezionati hanno manifestato l’entusiamo e l’onore che questo rappresenta per loro sui social network, conquistandoli per un giorno.

Molti paraguaiani aspettano una sorta di salvatore che li liberi dal giogo di una politica ancora di grande povertà etica e dai risultati di gestione ancora molto scarsi, nonostante le promesse di una "nuova direzione", slogan elettorale del presidente Cartes, che gode di un bassissimo livello di approvazione popolare, per aver "governato per i potenti", ed è combattuto dalla maggioranza dei parlamentari e dei membri del suo stesso partito.

"HC", come viene soprannominato, è un imprenditore tanto discusso quanto di successo, apparso all’improvviso sulla scena politica (ha affermato che fino alla campagna elettorale che lo ha visto vincere non aveva mai esercitato il suo diritto-dovere di voto), il terzo uomo più ricco del Paese, in una nazione tra quelle con più disuguaglianza al mondo, dove la grande prosperità economica e commerciale ha ingrassato le fila della classe media, ma ha prodotto una crescita imprevista dei livelli di povertà.

La maggior parte dei connazionali non si fa molte illusioni, non hanno una visione così messianica, ma certamente si aspettano da Francisco un forte appello alla classe politica, giudiziaria, e all'élite economica del paese (come capo di Stato, Bergoglio incontrerà i rappresentanti del governo presso la loro sede).

I più poveri e abbandonati (abitanti delle periferie, popoli indigeni, contadini) attendono forse troppo il Papa. Ma in fondo, sarebbe bastato loro qualche fondato motivo di speranza.

Clero e laici attivi collaborano per lorganizzazione logistica della manifestazione e fanno leva sulla motivazione in particolare dei giovani, la maggioranza silenziosa del popolo, mentre i vescovi sono preoccupati in particolare per i "frutti pastorali" dell’evento. Vogliono trovare un modo per preparare le anime dei fedeli e le persone in generale affinché le azioni e le parole del Santo Padre trasformino cuori e comportamenti privati e sociali.

Trad. it. di Domenico D’Amiano

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