Il sospiro di Ndidi

Grande attesa per Escape, il terzo album di quest'artista emergente della nuova world-music che uscirà a settembre, ma è anticipato in queste settimane dal singolo The Whisper (Universal)
ndidi

Il connubio Africa-Estate è un matrimonio antico quanto il mondo, valido ancor più per quel piccolo mondo post-moderno che è il music-business…

 

Con quel viso vagamente zingaresco, e il gorgheggiare che ricorda parecchio il sospirare struggente dell’indimenticabile Billie Holiday e di Dinah Whashington, Ndidi è uno dei personaggi emergenti della nuova world-music (anche se il suo stile è molto più vicino al pop Occidentale). Anche per questo c’è molta attesa per il suo terzo album, Escape, che uscirà a settembre e che dovrebbe consacrarla tra le grandi del nuovo pop nord-americano.

 

Nata in Canada nel British Columbia, Ndidi Onukwulu tradisce fin dal cognome le sue origini; figlia d’arte (il padre era un buon jazzista di origine nigeriana), è cresciuta tra gli inuit e la sua musica mette insieme un’incredibile varietà di scuole espressive: la sinuosità delle radici africane e il vecchio blues, il jazz e il gospel, echi country e cool-pop.

 

A dispetto del nome (nella lingua eschimese Ndidi significa “pazienza”) la fanciulla ha in realtà un carattere vulcanico e determinatissimo, ma quando canta la sua voce svela una dolcezza di registro e una sinuosità che riporta immediatamente alle orecchie le grandi regine della negritudine jazz e soul.

 

Questo The Whisper  lo testimonia fin dal titolo (“il sospiro”, appunto): una gran bella canzone, terribilmente intrigante e radiofonica nell’andamento, morbida negli arrangiamenti, suadente nelle atmosfere e nell’interpretazione. Per questo da settimane circola con insistenza nell’etere di questa anomala estate, ad immagine e somiglianza dei suoi chiaroscuri e dei suoi improvvisi mutamenti di clima e di umori…

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