Il sorriso di Chiara

Ancora adolescente, conosceva un “segreto” per essere felice. I genitori raccontano in un libro la sua vita semplicemente speciale 

Il sorriso di Chiara… ecco un libro edito dalle Paoline la cui foto di copertina – il dolce viso sorridente di una giovane donna – già di per sé attrae l’attenzione. Gli autori, Lia e Virginio Grillo di Rovigo, scrivono nell’introduzione: «Siamo i genitori di Chiara, la nostra secondogenita partita per il cielo il 17 dicembre 2017, a 37 anni, in modo improvviso e inaspettato per un’emorragia cerebrale. Era sposata, madre di tre figli di 10, 7 e 4 anni e lavorava come assistente sociale. Sicuramente nasce in cuore la domanda: “Come avete vissuto questo tragico evento?”. Una sola la risposta: nella fede. Il che non significa senza il dolore che ogni momento ti trafigge il cuore, ma nella certezza dell’amore di Dio che, anche se ha chiamato a sé nostra figlia in giovane età, lo ha permesso per un suo misterioso disegno d’amore». 

L’idea del libro risale al mese di ottobre del 2019, la sera in cui, dopo aver raccontato al loro vescovo alcuni fatti vissuti dalla figlia, i coniugi Grillo si sentono interpellare: «Perché non fate scrivere un libretto su di lei per farla conoscere di più?». Presa sul serio la proposta, Lia e Virginio si rendono ben presto conto che l’eventuale scrittore, al di là delle capacità letterarie, dovrebbe anche avere una conoscenza del Movimento dei Focolari e della sua spiritualità, vissuta dalla loro Chiaretta fin da bambina. Di qui la decisione di assumersi in prima persona questo delicato compito, evitando facili idealizzazioni per essere obiettivi al massimo nel racconto della sua vita.

L’isolamento di due mesi dovuto al Covid nel 2020 è l’occasione per stendere il “cuore” della storia e delinearne la struttura. Rapida poi l’elaborazione, facilitata dai loro ricordi scritti e tenuti in serbo sull’infanzia, l’adolescenza e la giovinezza della figlia, oltre che da alcuni scritti della stessa. Come questo stralcio di lettera di Chiara sedicenne alle cuginette Anna ed Elisa: «Crescere non è semplice, ma sono felice perché nella mia vita ho scoperto come esserlo. Il mio segreto è AMARE IL PROSSIMO. Facendo così non penso ai miei problemi e ho una gioia in cuore che niente altro mi potrebbe dare».  

A questi materiali vanno aggiunte le testimonianze di quanti, avendo fatto con Chiara un tratto di cammino, sono rimasti arricchiti dal suo essere, anche nelle cose più ordinarie, semplicemente speciale 

Ripercorrere la vita della figlia attraverso una polifonia di voci e di episodi non di rado sconosciuti, risulterà per Lia e Virginio una commovente riscoperta di lei, un ritrovarla ancora presente accanto a sé. Vari i rifacimenti della stesura; poi la stampa in proprio e una prima diffusione del libretto. Più tardi, con nuove modifiche, l’edizione definitiva delle Paoline. 

Da queste pagine scritte con amore emerge l’indole amabile e determinata di una giovane donna il cui luminoso sorriso incanta chi l’avvicina, come pure la sua limpidezza e il suo entusiasmo nell’affrontare le battaglie della vita, la sua schiettezza nel dire sempre quello che pensa, ma senza ferire; soprattutto sono messe in luce la robusta fede in Dio e l’attenzione verso chiunque, specie i più fragili, al cui servizio ha voluto dedicare sé stessa con la propria scelta professionale. È la santità della “porta accanto”, costruita giorno dopo giorno in coerenza all’Ideale dell’unità appreso da un’altra Chiara, la Lubich, che di Chiaretta giovanissima, con cui aveva avuto inizio un rapporto epistolare e anche personale, ha potuto affermare: «Questa è una popetta (bambina, in trentino) un po’ speciale». 

Dopo la “partenza” improvvisa di Chiara, è desiderio struggente dei genitori, specialmente del padre, avere un segno che confermi il suo “arrivo” in paradiso. Inaspettata, la risposta arriva l’11 luglio 2018, durante una vacanza in montagna. Virginio sogna di lei in una stanza dove ci sono altre persone e ha un sussulto di gioia: «”Ma allora sei qui anche tu!” – racconta –. Lei mi dice: “Ciao”, e aggiunge: “Hai visto che sei riuscito!”. Subito non capisco il significato di quelle parole, però comprendo che lei non è più tra noi. Allora le chiedo quello che mi stava a cuore: “Stai bene, sei felice?”. Chiara non risponde alla mia domanda e mi dice: “Ama” con un’espressione che mi fa capire che la mia domanda è senza senso, perché posso vedere chiaramente come sta […] Più la guardo e più mi mette dentro un senso di pace, che non ho mai provato. Il suo volto è così luminoso e di una bellezza unica, che non ho parole per descriverlo. […] C’è in lei un “qualcosa” che trascende l’umano. Come in estasi, sarei rimasto lì a contemplarla per sempre. A un certo punto Chiara mi ripete: “Ama e continua ad amare fino alla fine”». Ritorna qui il “segreto”, sintesi di tutta una vita, la sua.

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