Il signore degli anelli – Le due torri
L’incanto della saga tolkeniana accompagna anche il secondo della trilogia girata da Peter Jackson nella maestosa natura della Nuova Zelanda. Questo episodio incomincia dove ci ha lasciati il primo, e cioè durante la pericolosa marcia di Frodo e dei suoi verso il monte Fato, per distruggere l’anello. Il motivo dominante è la suggestione di quanto di grandioso accade “quando gli uomini e le montagne si incontrano”. Il racconto, che si protrae per tre ore con ritmo non sempre sostenuto, presenta molte variazioni sul tema, offrendo suggestioni visionarie di fervida immaginazione. Le lunghe scene della battaglia per difendere il castello si avvalgono di tutte le emozioni del genere, dalle angosce per lo scontro di pochi contro moltitudini impressionanti, alla risoluzione eroica di battersi fino all’ultimo uomo, al soccorsoinsperato. La contrapposizione tra buoni e cattivi è sottolineata da simboli espliciti. I primi, guidati da un bianco mago, scendono dall’alto, i secondi hanno armature nere e atteggiamenti bestiali. Tuttavia la narrazione procede con stile, ricorrendo agli interventi digitali che si amalgamano con una natura già di per sé suggestiva. Gli alberi parlanti, ad esempio, sono affascinanti nella loro vecchiezza e nel dolore per la distruzione delle foreste, e colpiscono quando partecipano alla guerra in modo fantastico. È assai riuscita anche la creazione dell’hobbit Gollum, umoristica e drammatica insieme, perché in lui si ripercuote il contrasto di princìpi, che è anche quello del suo padroncino Frodo. La lotta per il trionfo del bene, semplificata al massimo, ma adatta alla logica di questa celebre favola moderna, sta avendo la meglio e sta avviando i personaggi verso l’esito che vedremo nel terzo episodio. Regia di Peter Jackson; con Elijah Wood, Ian McKellen, Viggo Mortensen. Raffaele Demaria