Il ripensamento d’ognuno di noi

La tomba chiusa è simbolo di totale incertezza. Il dolore è forse meno acuto, ma vien voglia di non pensare a nulla. E invece è il momento della razionalità. Misterioso Sabato Santo!
sabato santo

Chissà cosa succede in quella tomba, non c'è nemmeno la messa, non c'è nulla, sembra che Dio sia veramente morto e non ci sia più speranza alcuna.

Anche noi in qualche modo stiamo vivendo, come singoli e come società, una buona dose di Sabato Santo, in cui non capiamo chi siamo, dove andiamo, che cosa dobbiamo fare. E, proprio per questa situazione di sospensione, in cui sembra che la Terra sia di nessuno, spesso e volentieri ci riserviamo larghi momento di incoscienza, di sballo, di presunta liberazione per sfuggire a questo stato in cui non ci sentiamo né carne né pesce, in cui l'orizzonte è chiuso. E il dolore forse s’è fatto meno acuto, ma non le sue conseguenze.

Forse proprio questo è il momento in cui, invece dei momenti di irrazionalità, facile da crearsi, dobbiamo usare appieno la nostra razionalità, le nostre facoltà mentali. Perché è proprio questo il momento in cui tracciare piani, in cui cercare vie d'uscita al nostro stato di incertezza, indigenza, incomprensione. La vicenda di Gesù ci ricorda che è questo il momento in cui nasce la via della risurrezione. Il momento in cui matura l’indicibile, in cui la morte si apre un varco nel muro irrazionale del dolore.

Cari lettori, buon Sabato Santo! Sappiamo, dalle vostre lettere, dalle vostre telefonate, dai vostri messaggi, che non è facile usare il cervello quando la situazione è grave, quando non si capisce proprio che cosa bisognerebbe fare. Pensiamo in questa giornata alle ragioni degli altri, a quanto con l’aiuto di altri potremmo ritrovare la via della razionalità, che non è più solo quella del mio povero ammasso di neuroni, ma quella dei neuroni che si connettono tra di loro, tra una persona e l’altra.

Nasce così, molto spesso, la scoperta di una via comune verso la soluzione, quella che Dio vuole perché maturata tra più, e non solo nel mio foro interiore. Per andare verso la risurrezione.

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