Il riccio
«La morte è una tragedia. Si perdono le persone che si amano. Renée se n’è andata ora che aveva iniziato ad amare». È la riflessione con cui Paloma, dodici anni, osservatrice, telecamera alla mano, del mondo ricco e gelido del suo condominio parigino, chiude il film. La ragazzina, che medita il suicidio come liberazione, ha spiato la portinaia Renée, ispida come un riccio, scoprendone il lato vitale, nascosto. L’arrivo di monsieur Ozu, dal sorriso sereno, aveva ridato ad entrambe l’amore alla vita. Dal romanzo L’eleganza del riccio di Muriel Barbery, un film commosso, tenero e amaro. Splendido il cast. Da non perdere.
Regia di Mona Achace; con Josiane Balasko, Garance Le Guillermic.
Valutazione della commissione nazionale film: consigliabile, problematico.