Il regno d’inverno
Diretto dal regista turco Nuri Bilge Ceylan e premiato giustamente con la Palma d’oro a Cannes, Il regno d’inverno, il lungo film – ma così soffice che nemmeno ce ne accorgiamo – è opera drammaturgica stupenda, asciutta in silenzi eterni, parole meditate, interni ed esterni che dicono l’anima dei personaggi: lui, ex attore, che gestisce un piccolo albergo fra i monti dell’Anatolia con la giovane moglie Nihal e la sorella divorziata Necla, è il cuore della “sacra rappresentazione laica”, molto teatrale, indugiante in dettagli di cose e persone, di nature e spazi.
Un microcosmo che è immagine della vita. Fra i tre personaggi ci sono rancori nascosti, delusioni, illusioni fallite e una formidabile voglia di amore. Ci si riuscirà? La bellezza pungente della fotografia “nevosa” commenta in modo straordinariamente poetico una intensa storia d’amore. Da non perdere.
I due volti di gennaio
Kirsten Dust e Viggo Mortensen in un thriller che oscilla verso il mèlo, ambientato in Grecia, fra Atene e Creta. Lui sembra un galantuomo gentile e fascinoso, lei è irrequieta e vitale. Si conoscono, si amano, ma lui è un’altra persona da ciò che sembra. Da ciò il dramma che esplode con tutte le conseguenze e i due si ricattano a vicenda. Come finirà? Mortesen è ironico, pungente come sempre e lei piena di vita, tuttavia il film fatica a prendere quota e rimane nel tono patinato di due star che recitano molto bene, anche se la sceneggiatura talvolta non brilla come invece brilla la solare fotografia. Piacevole per un pomeriggio rilassante con due attori gran professionisti.
Maze Runner – Il labirinto
Inquietante il film fantascientifico di un gruppo di ragazzi rapiti da personalità misteriose – scienziati sperimentali in una terra postapocalittica –, e imprigionati in un labirinto popolato da mostri telecomandati. Un viaggio giovanile verso la libertà, fatto di eroismi, paure e falsità. Tutti hanno perso la memoria della vita precedente, ma Thomas (Dylan O’Brien) è il più deciso a trovare una via per uscire dal labirinto psicologico prima che fisico radunando i compagni. Incalzante, ben recitato e diretto con foga da Wes Ball il thriller non manca di originalità e si fa vedere con piacere.
The Equalizer – Il vendicatore
Che ci fa un attore come Denzel Washington nei panni dell’ex agente segreto che, datosi per morto, vive una tranquilla vita di impiegato? La sua pace viene travolta dalla mafia russa e lui diventa un vendicatore pericolosissimo. Oltre due ore di massacri efferati in primo piano, di inseguimenti, primi piani di un Denzel poco credibile in un ruolo e in una storia molto americana e già troppo vista. Peccato.
Ancora in sala:
Amore cucina… e curry, altro film francese di cucina, amori e rancori, divertente; Class Enemy, di Rock Blcek, storia di un insegnante sloveno all’apparenza perfetto e inflessibile che scatena la rabbia degli studenti, lo sfogo verso di lui dei problemi di ciascuno: interessante; Tutto molto bello, di Paolo Ruffini – siamo alle solite, purtroppo.