Il re delle nuvole
Faustino era un bambino con molta fantasia. La maestra gli diceva che aveva sempre la testa fra le nuvole… ed era vero! A Faustino piaceva volare: passava delle ore a costruire modellini di aerei su cui fantasticare le avventure più impossibili e quando gli capitava di scorgere qualche aereo vero in cielo rimaneva incantato ad osservarlo cinque minuti buoni col naso all’insù, almeno finché la bianca scia non sbiadiva nell’azzurro intenso. Ma a chi non piace volare? Sì è vero, ma per Faustino era diverso. Sentiva di esser fatto per spiccare il volo… non riusciva a spiegarselo… alle volte si sentiva così vaporoso che perfino una passeggiata per i prati gli sembrava una planata leggera. Era una sensazione esaltante, lieve, che gli riempiva il cuore di felicità. Un giorno accadde un fatto strano. Faustino si svegliò di colpo avvertendo una sensazione sconosciuta: sentiva il suo corpo straordinariamente leggero, ancora più leggero delle altre volte. Si alzò dal letto e con sua enorme meraviglia si ritrovò improvvisamente a galleggiare nell’aria! Con molti sforzi riuscì a piantare i piedini in terra e corse in bagno a lavarsi il viso, sperando di svegliarsi dall’incubo. Ma cosa vide? Le sue mani erano… trasparenti! Sì, trapassavano il rubinetto e il lavandino… così pure tutto il suo corpo! Che gran spavento! All’improvviso si ricordò di un sogno fatto tanto tempo prima in cui aveva così tanto desiderato raggiungere il cielo azzurro da trasformarsi in una nuvola! Impossibile che stesse accadendo proprio questo! Con questo tormentoso dubbio Faustino andò a scuola come ogni mattina. Un raggio di sole gli colpì il viso sul marciapiede verso la scuola e qualcuno notò l’enorme ombra a forma di nuvola proprio dietro di lui. Ma allora, era proprio cosi!!? Spaventato, corse via veloce verso il parco dove a quell’ora avrebbe potuto starsene tranquillo. Tutto accaldato cercò con fatica di sedersi su una panchina (era diventato troppo leggero) e scoppiò in lacrime. Piangendo notò che le lacrime si trasformavano subito in vapore! Perché gli accadeva tutto questo? In preda alla disperazione che lo stava dissolvendo, cominciò a pensare a tutto quello a cui avrebbe dovuto rinunciare se si fosse trasformato per sempre in nuvola. Essere nuvola era bello ma anche essere un bambino non era male! Doveva decidersi! Mentre era nel dubbio, un raggio di sole immenso lo abbagliò oscurando tutta la fetta verde di parco dietro di lui. D’improvviso una voce solenne gli domandò: Faustino, dimmi, vuoi essere una nuvola?. Sì, ma mi piace tanto anche essere un bambino! – rispose confuso Faustino -. Come posso fare? Puoi aiutarmi?. La voce tonante del Re delle Nuvole rispose: Certo. Sai come si fa? Puoi vivere da bambino senza dimenticare di essere nuvola. Non è difficile! Basta continuare a sognare come fai tu. I sogni ti renderanno leggero come una nuvola e ti sembrerà di volare appena sognerai qualcosa anche ad occhi aperti. Ma se smetterai di sognare precipiterai di colpo e ogni cosa ti sembrerà più pesante di com’è e dimenticherai perfino di esser stato nuvola per un giorno. Oh, ora ho capito – disse rasserenato Faustino – proverò con tutte le mie forze, non smetterò di sognare e così potrò volare lo stesso! Potrò comunque essere una nuvola. Che gioia!. Il Re delle Nuvole, prima di volare via, volle dare in dono a Faustino un raggio di sole che gli stampò dritto sulla fronte. Era una grossa onorificenza nel Regno delle Nuvole. D’ora in poi sarai nominato Nuvoletta Regale. È la più alta carica dopo la RealNuvola. Le nuvolette regali hanno un gran compito, quello di far largo al sole dopo un temporale e si trovano subito dopo le RealNuvole, proprio in prossimità del sole. Faustino non credeva ai suoi occhi e una lacrimuccia di gratitudine gli spuntò sul visino ma, siccome era ancora per metà nuvola si dissolse in un secondo e al suo posto rimase soltanto lo splendore del raggio di sole che il Re delle Nuvole gli aveva donato.