Il rapporto “Italiani nel mondo 2013”

Dall’Italia non solo si emigra ancora, ma si registra un aumento delle partenze che pone nuovi interrogativi e chiede nuovi impegni. Ci sono nuove “rotte internazionali” nell’emigrazione italiana.
La copertina del rapporto 2013

La Fondazione Migrantes ha presentato a Roma il Rapporto Italiani nel Mondo 2013, arricchito da un bel filmato del regista Marco Matteo Donat Catten.

Mons. Franco Montenegro, nuovo presidente della Fondazione e Vescovo di Agrigento e Lampedusa, apre i lavori col pensiero rivolto alla recente ed ennesima tragedia dei migranti africani gettati in mare dagli scafisti e ricordando le oltre 40 guerre presenti nel mondo, sino alla gravissima situazione della Siria e sottolineando con forza come il valore della fraternità umana e del dialogo che realizza la “convivialità delle differenze”, sia essenziale in un mondo globalizzato. Cita le amare parole di Papa Francesco (migrante tra i migranti) durante la sua visita nell’isola, “Ma questi morti chi li piange?”. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, si è reso presente attraverso un articolato Messaggio in cui auspica che la migrazione sia sempre scelta e non un obbligo.

Al centro del Rapporto i migranti di ieri e di oggi, coloro che possiedono la cittadinanza italiana ma vivono fuori dai confini nazionali, coloro che votano all’estero, o  nascono all’estero da cittadini italiani, che si spostano per studio o scelte scientifiche e intellettuali, che vanno fuori dall’Italia per sfuggire alla disoccupazione o inseguono un sogno professionale, o perché una pensione di anzianità italiana consente in certi paesi una vita migliore; italiani che seguono spesso, rispetto al passato, nuove “rotte migratorie” (Cina, Crimea, Vietnam, Camerun, Paesi Bassi, Haiti, Est europeo ecc.).

Dietro i  numeri ci sono le storie, storie belle e storie dure e infelici. A tutte queste persone guarda il Rapporto partendo dai numeri aggiornati per poi approfondire svariati nodi tematici, intorno ai quali hanno lavorato oltre 50 autori, magistralmente coordinati dalla dr.ssa Delfina Licata.

Ricorda Giancarlo Perego, direttore generale Migrantes, come l’Attenzione alla persona sia caratteristica a cui il Rapporto non potrebbe rinunciare, in quanto è presupposto fondamentale del Magistero della Chiesa, che ispira la Migrantes, superando una lettura economicistica o ideologica della mobilità anche italiana.

Il Rapporto si configura così quale “strumento conoscitivo” della mobilità italiana e “strumento di sensibilizzazione” della società civile troppo spesso superficialmente o non correttamente informata dai mass media.

Secondo il Rapporto a gennaio 2013, i cittadini italiani iscritti all’Aire, i residenti all’estero, sono 4.341.156; il 7,3% dei circa 60 milioni di italiani residenti nel Belpaese. L’aumento, in valore assoluto, rispetto al 2012 è di 132.179 iscrizioni, pari a +3,1% e +5,5% rispetto al 2011.

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