Il Progetto Africa
Operazione Africa dal 1967 al 1987.
Già dall’inizio dagli anni ’60 si parla di Africa ma è nell’aprile 1969 che Chiara Lubich lancia l’Operazione Africa (Mondo a Colori) ed un gruppo di giovani parte per Fontem per una visita. Uno di loro scrive “… popolo felice, senza intelletualismi… dove tutto è condiviso tra loro. Noi occidentali siamo per tradizione “cristiani dalla testa in su”, invece gli africani sono concretissimi. Il nostro ideale cristiano lo attuano se vedono che lo viviamo. Ma se noi lo insegniamo soltanto, a loro non interessa.”
Nel 1971, Chiara definisce l’Africa come il “Continente Privilegiato”, quello che è stato più perseguitato dal colonialismo e neocolonialismo. Lei dice: “… dobbiamo dare all’Africa popoli nuovi, popoli interi …”
I Giovani per un Mondo Unito organizzano, in tutto il mondo, mille iniziative: pesche di beneficenza, lavaggio di auto, lavoretti estivi, vendemmie, richiesta di sovvenzioni alle banche… per contribuire allo sviluppo di Fontem. Si realizzano così un ospedale con 120 letti, un college per gli studenti della scuola primaria e secondaria, una falegnameria, una centrale elettrica da 75 kW, un frantoio, case, la Chiesa, le strade…
Nel 2000, Chiara Lubich rilancia il PA evidenziando particolarmente il ruolo dei GMU. Immediata la risposta entusiasta e concreta: si organizzano raccolte fondi, si sensibilizzano i Governi, si rilancia il volontariato (dal 2000 fino al 2009 circa un centinaio di GMU hanno lavorato un periodo a Fontem).s
Lo spirito del PA è esattamente lo stesso dell’Operazione Africa, ma i mezzi sono cambiati così come gli obiettivi. A questo proposito Chiara Lubich aveva detto: “In questo momento a Fontem manca qualcosa. Accanto al popolo Bangwa vive un altro popolo, i Mundani, con un altro re che pure abbiamo conosciuto ed incominciato ad aiutare.” Con ciò voleva sottolineare l’apertura a tutta l’Africa incominciando da quelle nazioni dove già sono presenti i GMU: Camerun, Burundi, Congo, Costa d’Avorio, Kenya, Uganda, Nigeria, Angola, …