Il principio di realtà e la responsabilità

Si registrano segnali inquietanti dalle borse, dai summit, dalle indecisioni dei governanti. Lo sport preferito dagli occidentali ormai è il pessimismo. Cronico.
Vernazza

Si registrano segnali inquietanti dalle borse, dai summit, dalle indecisioni dei governanti. Lo sport preferito dagli occidentali ormai è il pessimismo. Cronico. Improvvisamente la prospettiva di una bancarotta della nostra Italia, trascinata dalla gravissima crisi greca, apre scenari se va bene di austerità, se va male di povertà. E tagliamo perciò i nostri bilanci familiari: vendere una macchina, ridurre le vacanze, spostare un figlio dalla scuola privata a quella pubblica, accettare un lavoretto integrativo serale. Ognuno ha ormai i suoi rimedi. Anni duri: questa è realtà, non sogno.

Paradossalmente, anche l’universo glamour sembra attraversato da un sano principio di realtà: la spensierata stella del motociclismo, Marco Simoncelli, se ne va con il collo spaccato sulla pista di Sepang; la pazza stella del calcio, Antonio Cassano, si ritrova con un’ischemia e un cuore bucato; persino il Grande fratello scivola giù negli indici di ascolto; mentre uno dei templi delle vacanze ideali, le Cinque Terre, viene sommerso dal fango.

 

Il principio di realtà torna, inesorabile. Il vento della cruda realtà riprende a soffiare: troppo a lungo abbiamo vissuto nella finzione, nell’opulenza, nell’oblio dell’altro che soffre. Ma non è certo un male riprendere a fare i conti con la realtà, quella vera. E anche la vera politica non è forse l’arte del possibile, che attinge la sua autorevolezza dalla lettura della realtà per apportare realistiche soluzioni?

 

Scriveva l’uomo di fede Igino Giordani: «La realtà sta sul piano dell’umiltà, nell’essere cioè servi dei fratelli. È una vista radiosa, che porta pace, gioia». E il non credente André Comte-Sponville: «Il contrario del gioco non è la serietà, ma la realtà». Abbiamo giocato abbastanza, ora rimbocchiamoci le mani. Ma come? Continua il filosofo francese: «La conoscenza ci basta; l’amore ci basta – e tanto peggio per noi se il coraggio non ci basta». Entrambi ci dicono che il contatto con la realtà porta all’umiltà e alla responsabilità. Se vogliamo che l’Italia si risollevi c’è bisogno della responsabilità, dell’onestà, del coraggio e della testimonianza di tutti. Nella realtà di ogni giorno.

 

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