Il Principe dei sogni arriva a Milano

Apre a Palazzo reale l'esposizione degli arazzi disegnati da Pontormo e Bronzino per Cosimo de’ Medic. Sono venti storie del racconto biblico di Giuseppe e restano un esempio storico della corrente artistica del manierismo
Gli arazzi sulle storie di Giuseppe

Esposti insieme dopo 150 anni gli arazzi disegnati da Pontormo e Bronzino per Cosimo de’ Medici arriveranno  al Palazzo Reale milanese il 24 aprile nella splendida rassegna organizzata e sostenuta dalla Fondazione Bracco e da Skira.

Le venti storie della racconto biblico di Giuseppe l’ebreo, venduto dai  fratelli, diventato vicerè d’Egitto e  poi riconciliatosi con loro – una storia di ingiustizia e di perdono di fronte alle gelosie che distruggono l’armonia fra le persone –  rappresentano quella corrente artistica preziosa e intellettualistica  denominata “manierismo”. Prodotti tra il 1545 e il 1553, per la Sala dei Duecento di Palazzo Vecchio sono stati tessuti nella manufatteria granducale. Accadde però che al granduca i cartoni di Pontormo non piacquero e così l’impianto fu affidato poi a Bronzino e al suo amico Francesco Salviati. L’arte era l’ancella pubblicitaria dei potenti e bisognava soddisfarli a qualcunque costo.

Certo che l’insieme dei venti arazzi è una gioia per gli occhi e per la mente. Si inizia dal “Sogno dei manipoli”, con le figure mosse in posture eleganti, si passa al “Sogno della luna e delle stelle”, dai colori trasparenti, ed è un susseguirsi di scene incalzanti preziose, drammatiche – “La moglie di Putifarre”-, raffinate –“Giuseppe riceve Beniamino” -, patetiche –“Giuseppe si fa riconoscere dai fratelli”, e così via. La trama dei colori limpidi, l’esuberanza della decorazione, la teatralità delle scene d’insieme e il pathos espresso in forme  levigate, rendono la serie un esempio di raffinatezza intellettuale unica mentre con fantasia vibrante si creano moti, ambienti, vegetali, corpi e sentimenti.

Su tutto si staglia la figura  di Giuseppe – il Principe dei sogni – il cui volto come un Cristo raffaellesco biondo e gentile dà il tono all’intera narrazione. La sua mitezza – e quindi quella del principe mediceo – è beneaugurante  per il popolo, ma anche oggi per noi che l’osserviamo da un arazzo all’altro muoversi con la “grazia” di Bronzino, che ne sottolinea in tal modo la nobiltà dell’animo.

Milano, Palazzo Reale, dal 29/4 al 23/8.  (catalogo Skira)

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