Il Premio Le Maschere 2014. A Napoli

Al Teatro San Carlo si è svolto venerdì 5 settembre, il tradizionale appuntamento con il premio nato nel 2003 e ideato da Luca De Fusco e da Maurizio Giammusso, e organizzato dalla Fondazione Campania dei Festival in collaborazione con l’AGIS
Favino

Puntuale torna ogni anno, al San Carlo di Napoli, la cerimonia di consegna del Premio Le Maschere del Teatro italiano, così ribattezzato nelle ultime quattro edizioni in sostituzione del precedente Premio Eti – Gli Olimpici del Teatro nato nel 2003, che si svolgeva nel palladiano teatro Olimpico di Vicenza.

Sono cambiati i nomi, ma la formula è rimasta invariata. E pure i volti degli ideatori, Luca De Fusco e Maurizio Giammusso;i critici scelti per la selezione delle terne dei finalisti, con qualche new entry e diverse figure di addetti ai lavori;il presentatore della serata, Tullio Solenghi; il rituale della ripresa televisiva in differita; e, diciamolo pure, la stantia e ripetitiva conduzione a rischio di tedio nonostante le allegre battute di Solenghi sul futuro italico cercando di immaginare come sarà la nostra vita e il mondo teatrale fra cent’anni. Senza dover aspettare il 2114, con la certezza di non poter presenziare all’evento, forse andrebbe ripensata almeno la serata dell’anno prossimo, e magari alcuni meccanismi della formula, anticipando così le previsioni, non proprio allegre, del futuro prossimo della scena teatrale italiana.

Senza nulla togliere al verdetto finale e al valore, o meno, dei protagonisti, delle candidature e degli spettacoli selezionati, e sapendo che in ogni caso i premi scontentano sempre tutti, o quasi, bisogna sottolineare che la rosa dei “prescelti” è rappresentativa solo di un certo teatro “ufficiale”, e neanche tutto (con, inserito, qualche titolo e nome fuori tendenza), e quindi estremamente limitata e circoscritta la loro nomina, a cui, infine, un verdetto popolare segreto di cinquecento attigui del teatro, mette il suo inoppugnabile voto per decretare i vincitori delle dodici categorie.

Diciamo subito che ci è piaciuta la scelta di Pierfrancesco Favino come migliore attore per Servo per due, il quale, in un fuori programma, ha reso omaggio a Marcello Mastroianni imitandone perfettamente la voce in due diverse età della vita; di Lino Musella, premiato come miglior attore emergente per lo spettacolo La società, e intrattenendoci, col suo intenso timbro vocale, con un sonetto di Shakespeare nella traduzione napoletana di Dario Jacobelli; Le sorelle Macaluso di Emma Dante, miglior spettacolo del 2014; e il premio del presidente Gianni Letta a Giuliana Lojodice, grande veterana del nostro teatro, che ha ricordato il suo Aroldo Tieri, e ha chiamato affettuosamente accanto a lei Giancarlo Sepe, regista col quale ha condiviso una parte della sua carriera artistica e annunciando che continuerà il sodalizio col nuovo spettacolo: La professione della signora Warren di George Bernard Shaw.

Non è passato inosservato l’en plein di candidature per Antonio e Cleopatra, spettacolo di Luca De Fusco che ha debuttato al Napoli Teatro Festival Italia e poi in tournée, vincitore per la miglior regia. Forse, però, è sfacciatamente troppo raccogliere ben sette nomination per questo spettacolo, pur bello, che è stato candidato nelle varie sezioni per le migliori scene (di Maurizio Balò), i costumi (di Zaira De Vincetiis), l’autore di musiche (Ran Bagno), l’attore protagonista (Luca Lazzareschi), l’attore non protagonista (Giacinto Palmarini), e l’attrice protagonista (Gaia Aprea). Nella terna di quest’ultima categoria, che comprendeva anche Margherita Di Rausoper la bellissima prova di Week End di Annibale Ruccello, l’ha spuntata Elisabetta Pozzi, che gareggiava con un altro titolo di De Fusco, l’Agamennone rappresentato al teatro greco di Siracusa.

Tra i titoli e i nomi in gara visti e apprezzati nella trascorsa stagione, segnalo Amletò di Giancarlo Sepe, un fantasioso e originale omaggio del regista a Jean Cocteau; Leandro Amato per la sua interpretazione in Molto rumore per nulla di Shakespeare, sempre con la regia di Sepe; e il già citato Lino Musella che, insieme a Paolo Mazzarelli, entrambi autori, registi e interpreti de La società, ha dato vita ad un testo di tragicomica attualità e freschezza.

Di seguito la lista dei premiati. Il primo è il vincitore.

 

SPETTACOLO DI PROSA

Le sorelle Macalusoregia di Emma Dante

Frost/Nixonregia di Ferdinando Bruni e Elio De Capitani

Circo equestre Sguegliaregia di Alfredo Arias

 

REGIA

Luca De Fuscoper Antonio e Cleopatra

Maurizio Scaparroper Viviani Varietà

Giancarlo Sepe per Amletò

 

ATTORE PROTAGONISTA

Pierfrancesco Favinoper Servo per due

Luca Lazzareschiper Antonio e Cleopatra

Massimiliano Galloper Circo equestre Sgueglia

 

ATTRICE PROTAGONISTA

Elisabetta Pozziper Agamennone

Gaia Apreaper Antonio e Cleopatra

Margherita Di Rausoper Week End

 

ATTORE NON PROTAGONISTA

Tonino Taiutiper Circo equestre Sgueglia

Giacinto Palmariniper Antonio e Cleopatra

Leandro Amatoper Molto rumore per nulla

 

ATTRICE NON PROTAGONISTA

Ariella Reggioper Boeing Boeing

Patrizia Milaniper La brocca rotta

Anita Bartolucciper Ti ho sposato per allegria

 

ATTORE/ATTRICE EMERGENTE

Lino Musellaper La società

Silvia Siravoper Tacchi misti

Daniele Russoper Arancia meccanica

 

INTERPRETE DI MONOLOGO

Alessandro Preziosiper Cyrano sulla luna

Simone Cristicchiper Magazzino 18

Claudio Di Palmaper L’armonia perduta/Letteratura e salti mortali

 

SCENOGRAFO

Maurizio Balòper Antonio e Cleopatra

Sergio Tramontiper Circo equestre Sgueglia

Francesco Ghisuper Medea

 

COSTUMISTA

Zaira de Vincentiisper Antonio e Cleopatra

Maurizio Millenottiper Circo equestre Sgueglia

Andrea Viottiper I pilastri della società

 

AUTORE DI MUSICHE

Simone Cristicchiper Magazzino 18

Ran Bagnoper Antonio e Cleopatra

Musica da Ripostiglioper Servo per due

 

AUTORE DI NOVITÀ ITALIANA

Gianni Clementiper Lo sfascio

Paolo Sorrentinoper Hanno tutti ragione

Francesco Giuffrèper La lista di Schindler

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