Il Portogallo pareggia 2-2 con gli Usa, ma resta nell’incertezza
Un gol all’ultimo respiro, per tenere ancora viva una flebile, quasi impercettibile, speranza di qualificazione: una rete sul gong finale, a sfumare decisamente i connotati di uno scenario che pareva ormai ben definito: da una parte le lacrime già copiose di mezzo Portogallo, affacciatosi quasi a corpo morto su una clamorosa eliminazione fino al minuto 95, dall’altra le euforiche scorribande tra le mitiche “Avenue” statunitensi, ove la semplice idea di escludere sua Maestà Cristiano Ronaldo era sul punto di fare impennare di colpo l’interesse per il calcio nel Paese a stelle e strisce. Porta la firma di Varela, subentrato a secondo tempo inoltrato, la rete che frantuma parte del sogno americano cavalcato da Dempsey e compagni fino a cinque minuti oltre il recupero, al termine di una gara grintosa e senza esclusione di colpi agonistici.
È la quintessenza del calcio, uno sport per coronarie forti e che non ammette esiti scontati: sarebbe stata la peggior prestazione di sua maestà Ronaldo in maglia portoghese probabilmente, invece il cross finale dalla destra su cui irrompe l’inzuccata di Varela valevole il 2-2 è firmato CR7. Eravamo sul punto di scrivere di una clamorosa uscita di scena, parleremo invece di un Portogallo ancora in lizza, seppure appeso a un filo, anche grazie a CR7, perché su “se” e “ma” non c’è storia che regga, nel calcio più che mai.
Il Ct degli USA Klinsmann aveva preferito un 4-5-1 che contava sull’apporto dalle fasce di Bedoya e Zusi, dell’ex romanista Bradley in cabina di regia e dell’unica punta Dempsey in avanti. Nel Portogallo l’ormai scontato 4-3-3 vedeva Ricardo Costa adattarsi al centro della difesa al posto dello squalificato Pepe, mentre in porta Beto veniva preferito a Eduardo ed in avanti Postiga veniva confermato centravanti, supportato ai fianchi da Ronaldo e Nani.
Quale sarebbe stato il risultato più giusto, alla fine dei conti, difficile stabilirlo: non c’è dubbio che lo svarione difensivo americano che portava in solitudine Nani a trafiggere Howard a pochi metri dalla porta, dopo appena cinque minuti, faceva presagire un copione in discesa per i ragazzi del CT Paulo Bento. Eppure la reazione Usa non si faceva attendere. Stelle in campo poche, strisce di fatica però tante e solo per lieve imprecisione improduttive: Dempsey ci provava prima su punizione, sbarbando la traversa, poi in diagonale, trovando Beto pronto alla respinta in angolo. Se Bradley avesse poi aggiustato la mira di mezzo metro sarebbero stati presto dolori per il Portogallo, ma l’ex mediano romanista sparava prima alto e poi a lato nel giro di cinque minuti.
Il tiro a segno dalla distanza americano vedeva cimentarsi anche Jones, respinto, quindi Johnson, potente ma appena a lato, motivando finalmente a partecipare alla rassegna anche Nani e Cristiano Ronaldo, murati dalla distanza da Howard. Nonostante la pressione americana, in chiusura di 1° tempo il Portogallo andava vicinissimo al raddoppio: dopo il palo su botta da fuori centrato da Nani, Howard salvava d’istinto sulla ribattuta di Eder, entrato al posto dell’infortunato cronico Postiga.
Al rientro dagli spogliatoi, non cambiava il copione che vedeva gli USA tentare di cingere d’assedio la compagine portoghese: nonostante non schierassero un centravanti di ruolo che desse profondità alla manovra, gli States andavano vicini al gol con Johnson, cui Beto si opponeva con una gran parata, quindi con Bradley, che si vedeva respingere da Ricardo Costa alla disperata sulla linea un tiro a botta sicura a pochi metri dalla porta. La gioia era tuttavia solo di poco rimandata: al 64′ un grandissimo gol di Jones, un destro a giro sul palo lontano dal limite, sanciva il pareggio. Complice la stanchezza e alcuni errori, il ritmo pareva calare, salvo tornare indiavolato a partire dal minuto 81, quando gli USA trovavano il clamoroso vantaggio siglato da Dempsey (foto sopra), leader e anima della squadra: Bradley andava al tiro, la difesa portoghese respingeva in qualche modo, ma due rimpalli favorivano il dinamico attaccante, che correggeva in rete.
Per il Portogallo sembrava l’inizio di una fine sempre più vicina a palesarsi, un minuto dopo l’altro: nel recupero però Cristiano Ronaldo tirava fuori l’ultimo contagiri per il gol di Varela che valeva un tuffo per riacciuffare la speranza. Certo, si tratta di una speranza ridotta a dir poco al lumicino: basterà un pareggio tra Germania e Stati Uniti, entrambe a quattro punti, nel prossimo turno del Girone G, per mandare a casa Ghana e lo stesso Portogallo. Ma il calcio, si sa, non ammette né “se”, né “ma”, né esiti scontati…