Il popolo della scuola attende le riforme
Come è ormai costume nel nostro Paese, a ridosso dell’inizio del nuovo anno scolastico, si torna a parlare di “riforma” della Scuola. Anticipazioni e illazioni si sono rincorsi sui media in questi ultimi giorni, ma sarà necessario attendere il Consiglio dei Ministri del 29 agosto per conoscere le reali intenzioni del nostro esecutivo.
Il Ministro Giannini in realtà ha svelato in anteprima quali saranno i punti caldi ed i temi che i provvedimenti governativi andranno a coprire: merito e scuole private, autonomia, maturità, rapporto scuola e mondo del lavoro, istituti professionali. L’argomento più scottante e delicato di tutti però è sicuramente quello del precariato. L’ipotesi che si superino le graduatorie di Istituto, fa temere molto a numerosissimi docenti precari; anche se la costituzione di un organico funzionale davvero efficace potrebbe portare all’assunzione di 100mila degli stessi precari a partire da settembre 2015, come rilanciano diverse fonti dei sindacati di categoria.
La possibilità poi, dell’istituzione di una graduatoria con un certo numero di docenti destinati ad una rete di Istituti di un territorio, potrebbe favorire il recupero di una stabilità della continuità didattica ormai perduta nelle scuole. Sembra che uno degli obiettivi del Governo sia di arrivare ad un graduale esaurimento delle graduatorie che hanno tenuto e tengono in “sospeso” il percorso professionale di troppi insegnanti e di conseguenza quello di apprendimento di moltissimi studenti.
Gli interventi sull’argomento sono tanti, molti caratterizzati da scetticismo e netta opposizione – si parla già di scioperi e di un autunno “caldo” – ed è inevitabile perché si va a toccare una vera e propria piaga sociale. “Sconfiggere la malattia delle supplenze? Facile! Basta assumere a tempo indeterminato gli insegnanti!”- afferma più di una voce.
Insomma docenti, studenti e famiglie, l’intero “popolo” della scuola è in attesa delle novità annunciate, nel timore delle conseguenze che si potrebbero avere e nella speranza di poter realmente partecipare – visto il contributo richiesto in modo esplicito a tutti questi soggetti – ad un cambiamento che finalmente superi le logiche cieche dei tagli alla spesa pubblica.
Fin dal suo nascere questo esecutivo ha mostrato particolare attenzione ai temi della scuola, degli investimenti a favore della formazione delle nuove generazioni, del rapporto complesso tra scuola, lavoro e sviluppo del nostro Paese.
Attendiamo trepidando con tutti, di conoscere le linee di attuazione percorribili insieme, perché questa sia finalmente la volta di una reale “riforma” del sistema scuola in Italia.