Il più grande spettacolo
La terza puntata di Fiorello raggiunge il 43 per cento di share. Le ragioni del successo
È difficile dire perché lo spettacolo di Fiorello funzioni sia per qualità che per quantità. La terza puntata de Il più grande spettacolo dopo il week end è stato visto da oltre 11 milioni di telespettatori, poco meno della puntata precedente, ma è stato più alto lo share che ha toccato quota 43 per cento.
Tra le ragioni semplici del successo è la grande professionalità. Tutto è curato nei particolari e lo spettacolo deve funzionare in ogni suo dettaglio. Grande attenzione agli ospiti che sono il meglio della canzone italiana e straniera. Nella terza puntata abbiamo assistito ad una strepitosa Elisa e a Biagio Antonacci, più la partecipazione di Tony Bennett, un mostro sacro delle canzoni classiche americane.
Ho potuto assistere alle prove generali della domenica sera. È lo stesso spettacolo che poi va in onda il lunedì in diretta su Raiuno, con tanto di 1500 spettatori nel teatro 5 di Cinecittà che provengono anche da fuori Roma. La prova generale sonda gli umori del pubblico e gli autori perfezionano la scaletta verificando ciò che funziona e cosa è meglio eliminare. Rispetto alla diretta, nella prova generale vi era la partecipazione dei comici Ficarra e Picone, che insieme a Beppe e Rosario Fiorello cantavano O mia bella Madonnina in dialetto siciliano. È stata eliminata dalla scaletta definitiva, forse, perché, a parte la simpatia di Ficarra e Picone, la gag non era niente di speciale e sembrava solo un pretesto per fare pubblicità al loro film ora nelle sale cinematografiche.
Altra differenza. Si è notata una limatura e asciugatura dei tempi e delle battute di Fiorello sia per ragioni di tempi di scaletta, sia perché, insieme agli autori sono state eliminate delle battute comiche o poco efficaci, o ripetitive, o non opportune. Nel magnifico duetto con il fratello Beppe morente a terra dopo una sparatoria, ad un certo punto, confessava che aveva avuto in prestito da Marco Baldini due milioni di euro. E Fiorello diceva: «Sei l’unico che è riuscito a farsi prestare dei soldi da Baldini». Battuta eliminata nella diretta. Nelle prove generali, inoltre, Fiorello, non si trattiene, è libero dai tempi di scaletta e va a ruota libera con battute a raffica da far cadere giù il teatro dalle risate.
Rivista in televisione, pur essendo di grande fattura, lo spettacolo perde rispetto alla prova generale. Ho avuto l’impressione di ascoltare un concerto di musica rock da una radiolina. Soprattutto la musica, le scenografie e le luci sono sacrificate in tv, mentre funzionano i monologhi e tutto ciò che è legato solo alla parola che nel piccolo schermo non perde di efficacia. In questi tempi di crisi due sane risate, senza volgarità, prendendosi un po’ in giro, sono il miglior antidoto per sdrammatizzare il clima depressivo, non solo economico, che si respira. Grazie Fiorello!