Il pittore dell’Apocalisse
Una Cappella Sistina in marmo è la facciata del duomo di Orvieto, con le storie bibliche scolpite da Lorenzo Maitani. Che si concludono nella cappella di san Brizio, con l’Apocalisse affrescata da Luca Signorelli fra il 1499 e il 1504. Altro che Rinascimento aureo! La suggestione per la plasticità dei corpi e l’ampiezza spaziale dà il via ad un groviglio drammatico che dice la paura dell’umanità ad ogni fine secolo. Come presagisse i drammi europei e della Chiesa che sarebbero scoppiati pochi anni dopo, Luca si slancia in episodi da brivido dove la lotta tra bene e male si colora di tinte metalliche, di prospettive ardite, nel tumulto di un’arte virile e forte come poche.
Michelangelo imparerà per la Volta Sistina da qui, moltissimo. Energico anche nelle pale d’altare – la Flagellazione a Brera, la Madonna col bambino agli Uffizi –, Luca è capace di un pathos religioso vero negli affreschi popolari di Camprena come di squisitezze nel vaso di fiori nella Madonna di S. Onofrio al duomo di Perugia. Vedere per credere in un genio misconosciuto.
Luca Signorelli “de ingegno et spirto pelegrino”. Perugia, Orvieto e Città di Castello, fino al 26/8 (cat. Silvana editioriale).