Il Perdono d’Assisi
Dal 1° agosto al 2 agosto, può essere concessa una “grande grazia”: quella dell’Indulgenza Plenaria, ossia il Perdono dei peccati, che San Francesco d’Assisi desiderò e ottenne, da Papa Onorio III, nel 1216, dopo aver ricevuto un’apparizione, quand’era immerso nella preghiera e in ginocchio, innanzi al piccolo altare della Chiesa della Porziuncola di Assisi a cui era molto legato. Ricordiamo cosa accadde, per comprenderne il valore…
Leggiamo, infatti, nel Diploma di frà Teobaldo (frate minore e vescovo di Assisi), che volle perfezionare, nel 1310, la documentazione riguardante la complessa vicenda dell’origine dell’Indulgenza della Porziuncola: «Il beato Francesco risiedeva presso Santa Maria della Porziuncola, ed una notte gli fu rivelato dal Signore che si recasse dal sommo pontefice Onorio, che in quel tempo dimorava a Perugia, per impetrare una Indulgenza a favore della medesima chiesa di Santa Maria della Porziuncola, riparata allora da lui stesso. Egli, alzatosi di mattina, chiamò frate Masseo da Marignano, suo compagno, col quale si trovava, e si presentò al cospetto di papa Onorio, e disse: “Santo Padre, di recente, ad onore della Vergine Madre di Cristo, riparai per voi una chiesa. Prego umilmente Vostra santità che vi poniate un’Indulgenza senza oboli”.
Il papa – continua a raccontare frà Teobaldo – rispose: “Questo, stando alla consuetudine, non si può fare, poiché è opportuno che colui che chiede un’Indulgenza la meriti stendendo la mano ad aiutare, ma tuttavia indicami quanti anni vuoi che io fissi riguardo all’Indulgenza”. San Francesco gli rispose: “Santo Padre, piaccia alla vostra santità concedermi, non anni, ma anime”. Ed il papa riprese: “In che modo vuoi delle anime?”. Il beato Francesco rispose: “Santo Padre, voglio, se ciò piace alla vostra santità, che quanti verranno a questa chiesa confessati, pentiti e, come conviene, assolti dal sacerdote, siano liberati dalla colpa e dalla pena in cielo e in terra, dal giorno del battesimo al giorno ed all’ora dell’entrata in questa chiesa”.
Il papa rispose: “Molto è ciò che chiedi, o Francesco; non è infatti consuetudine della Curia romana concedere una simile indulgenza”. Il beato Francesco replicò: “Signore, ciò che chiedo non viene da me, ma lo chiedo da parte di colui che mi ha mandato, il Signore Gesù Cristo”. Allora papa Onorio III, senza indugio proruppe, dicendo tre volte: “Ordino che tu l’abbia”. E concluse: “Ecco, da ora concediamo che chiunque verrà ed entrerà nella predetta chiesa, opportunamente confessato e pentito, sia assolto dalla pena e dalla colpa; e vogliamo che questo valga ogni anno in perpetuo, ma solo per una giornata, dai primi vespri compresa la notte, sino ai vespri del giorno seguente”». (Cfr. https://www.porziuncola.org/diploma-di-teobaldo.html).
“Il Perdono d’Assisi” fu, poi, promulgato, alla presenza dei vescovi dell’Umbria, precisamente, il 2 agosto 1216. Da allora, cioè da otto secoli, ogni anno, nella stessa data (da mezzogiorno del 1° di agosto, alla mezzanotte del giorno seguente) si può lucrare (una sola volta), l’Indulgenza plenaria (sia per i vivi, che in suffragio dei defunti) alle seguenti condizioni:
- visita alla Chiesa della Porziuncola o a una Chiesa parrocchiale o francescana;
- Confessione sacramentale;
- Comunione eucaristica;
- rinnovo della professione di fede, con la recita del Credo e del Padre Nostro;
- preghiera secondo le intenzioni del papa e per il pontefice;
- disposizione d’animo che escluda ogni affetto al peccato anche veniale.
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