Il pensiero di Paolo può interessare l’uomo politico?

Paolo non ha fatto politica. Tuttavia le sue lettere contengono affermazioni – il distacco dalle cose del mondo, l’obbedienza all’autorità costituita – che spesso sono state interpretate come se suggerissero un atteggiamento di estraneità alla vita politica e di passività nei confronti dell’autorità. L’Autore riesamina i testi paolini inserendoli nel contesto culturale dell’epoca per evitare di proiettare le nostre concezioni su quel mondo. Ne emerge come, per Paolo, l’attitudine del cristiano dovesse essere aperta all’azione storica condotta, però, sulla base della nuova prospettiva relazionale – l’amore agapico tra persone libere – che Cristo aveva portato: e su questa relazione si basa la nuova concezione della cittadinanza che si incontra in Paolo. La relativizzazione delle realtà umane sottolineata dal cristianesimo paolino, inoltre, non porta al disimpegno, ma alla critica delle istituzioni umane che apre uno spazio di intervento e di libertà.
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