Il papa su Twitter

Presentato l'account di Benedetto XVI. A pochi minuti dal lancio erano già più di quattromila i suoi follower italiani. Anche in Rete si possono coltivare momenti di riflessione e di dialogo profondo
Papa su Twitter

Dal febbraio del 1931, quando Pio XI lanciava il suo primo messaggio via radio, la Chiesa ha sempre valorizzato il ruolo dei mass media come strumenti di evangelizzazione. Benedetto XVI si pone oggi nel solco dei suoi predecessori e dopo radio, giornali, Internet e tv arriva sui social network. Il suo account Twitter, @pontifex, è stato presentato lo scorso 3 dicembre. Il 12 dicembre, festa di Nostra Signora di Guadalupe, durante l'udienza generale, il santo padre lancerà il suo primo tweet. I suoi "cinguettii" saranno tradotti ed inviati in Rete in otto lingue, fra cui l'arabo, e inizialmente saranno tratti soprattutto dai testi dell'udienza generale o dell'Angelus e risponderanno a domande sul tema della fede.

Il papa non avrà "following", ovvero non seguirà i tweet di nessun altro utente, almeno per il momento, ma risponderà alle domande di coloro che gli scriveranno su #askpontifex. E si può stare sicuri che sarà proprio lui a farlo. Lo sottolinea Greg Burke, consulente della Segreteria di Stato per la comunicazione, nel corso della conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa in Vaticano: «Tutti i tweet del papa saranno parole del papa – ha detto Burke – nessuno potrà mettere in bocca al papa alcun tipo di espressione». Questi tweet saranno «scintille di verità», ha aggiunto mons. Claudio Maria Celli, presidente del dicastero delle Comunicazioni sociali, parlando dello spirito con cui Benedetto XVI avvia questa avventura sul "popoloso" social network:  «Qui, ancora una volta, credo che emerga forte il desiderio di questo papa di entrare in colloquio, in dialogo con l'uomo e la donna di oggi, e di incontrarli lì dove gli uomini e le donne di oggi si trovano».

A ben vedere, già nel suo messaggio per la Giornata delle comunicazioni Sociali 2012, nel maggio scorso, il santo padre evidenziava il potenziale evangelizzatore dei nuovi media: «Le varie forme di siti, applicazioni e reti sociali (…) possono aiutare l'uomo di oggi a vivere momenti di riflessione e di autentica domanda, ma anche a trovare spazi di silenzio, occasioni di preghiera, meditazione o condivisione della Parola di Dio». Con particolare riferimento ai social network, il pontefice sottolineava inoltre che «nella essenzialità di brevi messaggi, spesso non più lunghi di un versetto biblico, si possono esprimere pensieri profondi se ciascuno non trascura di coltivare la propria interiorità», e in qualche modo offrire una risposta alle «domande ultime dell'esistenza umana: chi sono? che cosa posso sapere? che cosa devo fare? che cosa posso sperare?».


In effetti – si legge ancora nel messaggio del papa – gran parte della dinamica attuale della comunicazione è orientata da domande alla ricerca di risposte. I motori di ricerca e le reti sociali sono il punto di partenza della comunicazione per molte persone che cercano consigli, suggerimenti, informazioni, risposte. La Rete sta diventando sempre di più il luogo delle domande e delle risposte. Un dialogo che sono in molti a cercare, come dimostra il grande successo riscosso dall'iniziativa contestualmente al suo lancio: a pochi minuti dall'annuncio l'account italiano contava già oltre quattromila follower, mentre dopo solo 24 ore i follower in lingua inglese erano circa 350 mila e decine di migliaia i contatti sugli account nelle altre lingue.

Di fronte a questa esigenza diffusa di risposte, a questa pressante domanda di senso, la Chiesa, osserva il portavoce della santa sede, padre Federico Lombardi, è chiamata a fare la sua parte e a seguire l'esempio del papa: «gli incontri nel continente digitale – osserva padre Lombardi – possono essere superficiali, possono essere non coinvolgenti, ma possono essere anche significativi e profondi. Quindi, è nostro compito proprio valorizzare queste possibilità e indicare che, anche in questo mondo che si sta sviluppando così vertiginosamente, bisogna mettere elementi di incontro più profondo, di comunicazione di idee, di sentimenti, di cuori e di menti».
 

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