Il papa del dialogo

Il 18 novembre si svolgerà l'intronizzazione di Anba Tawadros nella cattedrale di san Marco al Cairo. Tra le sue priorità, i giovani e i rapporti con i musulmani e i fratelli cristiani
anba tawadros papa copto

L’augurio di Benedetto XVI a Sua Santità Anba Tawadros, appena eletto centodiciottesimo successore di Marco a capo della Chiesa copto-ortodossa, non si è fatto attendere. Papa Ratzinger ha voluto farsi immediatamente presente a Il Cairo e nel cuore della comunità copto-ortodossa inviando un messaggio il cui punto fondamentale è racchiuso nella certezza che il nuovo papa sarà, come lo è stato il predecessore Shenouda III, “un vero e proprio padre spirituale” per la sua comunità e un partner efficace dei suoi concittadini “nella costruzione di un nuovo Egitto in pace e armonia, al servizio del bene comune e del bene di tutto il Medio Oriente”. Inoltre, Benedetto XVI non nasconde che “in questi tempi difficili è importante per tutti i cristiani testimoniare l’amore e l’amicizia che li lega, memori della preghiera di Gesù durante l’Ultima Cena: che tutti siano una cosa sola, affinché il mondo creda”.

L’augurio del successore di Pietro è che dopo “gli importanti progressi, compiuti sotto la guida del suo stimato predecessore, nei rapporti tra la Chiesa copto-ortodossa e la Chiesa cattolica”, si possa proseguire nello spirito di una amicizia e di un dialogo sempre più profondi per arrivare a “frutti di sempre più stretta solidarietà e duratura riconciliazione”. Infine, da Roma una particolare benedizione al nuovo capo della cristianità in Egitto: “Possa il nostro Padre celeste colmarvi di pace e forza per il nobile compito che vi attende”.

Anba Tawadros, proprio ieri, giorno della sua elevazione a patriarca copto di Alessandria, ha compiuto sessant’anni. Una delle varie coincidenze interessanti che stanno emergendo in queste ore. Si è saputo per esempio che Bishoy, il bambino che ha estratto dall’urna il nome di Anba Tawadros, aveva confidato alla madre: “Se sarò io ad essere prescelto per l’elezione prenderò il nome Tawadros”. Aneddoti certo, ma significativi per una comunità che ha vissuto mesi difficili, non solo per la morte di Shenouda III, ma anche per la situazione di tensione in cui vivono i cristiani d’Egitto dopo la rivoluzione che ha portato all’uscita di scena di Mubarak. Un altro elemento che molti hanno notato è che il nome del bambino – Bishoy – è lo stesso del monastero a cui appartiene il nuovo patriarca. Fra l’altro, è significativo per molti che proprio all’interno dello stesso monastero Shenouda III aveva vissuto, dopo essere stato sequestrato nel 1981 dall’allora presidente Anwar Sadat. Vi è rimasto fino al 1986.

Al di là di queste coincidenze che per molti sono una conferma che la scelta viene veramente da Dio, c’è la coscienza che il nuovo leader della chiesa copto-ortodossa è un grande organizzatore dell’educazione della gioventù, che desidera lavorare per l’integrazione post ‘rivoluzione dei gelsomini’ e che punta sui giovani che l’hanno vissuta in prima persona. Inoltre, Anba Tawadros ha come priorità quella di lavorare per una profonda unità fra tutti i membri della Chiesa copta in Egitto e all’estero. In sintesi, si tratta di un patriarca che si annuncia con un profilo pastorale e con una predilezione particolare per i giovani, ma soprattutto come uomo di dialogo con i musulmani.

A questo proposito, un fatto apprezzato da più parti è stato l’appoggio che molti musulmani hanno dato ai loro fratelli copti negli ultimi giorni, soprattutto attraverso la preghiera per la scelta del nuovo capo religioso. Sono arrivati, poi, da parte di musulmani messaggi di felicitazione al nuovo leader, ma anche ai cristiani come comunità. Un ex candidato alla presidenza, Abd al Moneim Abou al-Foutouh, ha dichiarato che “il Papa di Alessandria non è solo papa dei copti, ma di tutta la nazione”. Egli ha ricordato che papa Ghobril (1131-1145) ha chiesto ai cristiani di usare la lingua araba per leggere e predicare il vangelo, e da allora “la Chiesa copta è divenuta una Chiesa per la nazione”.

Tuttavia, il lavoro che attende il nuovo papa copto-ortodosso è tutt’altro che facile. Resta il nodo del ruolo che i cristiani hanno o dovrebbero avere nell’Egitto attuale. All’interno della comunità si avverte che, al di là dell’integrazione con i musulmani, è necessario acquisire un ruolo vero all’interno della vita politico-sociale del paese. Il presidente Morsi è stato invitato a partecipare alla cerimonia di intronizzazione di Tawadros II, il prossimo 18 novembre, nella cattedrale di san Marco al Cairo.

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