Il padre, un uomo che si prende cura

In occasione del giorno di San Giuseppe, in cui si festeggiano tutti i papà, una riflessione e un video a partire dal volume "Giuseppe di Nazareth marito e padre" (Città Nuova)

Oggi è la festa di San Giuseppe, la festa del papà. Nei suoi sogni Giuseppe ha ricevuto dall’angelo quasi sempre un unico messaggio: prendi con te tuo figlio e sua madre a va’ dove ti indicherò.

Ecco, San Giuseppe si è preso cura: questo è quello che deve fare un padre oggi, in un tempo che papa Francesco definisce “un tempo cattivo”. Un padre non deve gridare, urlare, arrabbiarsi, come tanti purtroppo fanno: è un padre che serve, che si prende cura. Come può fare questo? Usando le buone maniere, la pazienza, l’onestà, l’intelligenza, la gentilezza.

Apparentemente sembra che tutto ciò sia fonte di debolezza, ma non è così. Per parlare del padre mi viene in mente la scena di San Pietro, quando nell’ultima cena Gesù spiazza tutti mettendosi in ginocchio e lavando i piedi e Pietro si ribella: Gesù invece dice «Questa è la via», il servizio.

Cari papà, c’è bisogno di noi, di uno sguardo verso il futuro: ma è uno sguardo che si nutre della gentilezza, della dolcezza. Facciamolo trionfare questo servizio, facciamo trionfare la dolcezza, in un mondo dove tutti vogliono avere ragione, dove tutti si arrabbiano. Invece il padre è colui che diventa servo di tutti, per portare tutti ad essere un’unica grande famiglia.

A questo link è possibile vedere il video del dialogo tra Ezio Aceti e Luca Gentile “Papà dove sei”, in occasione dell’uscita del libro “Giuseppe di Nazareth marito e padre” (Città Nuova)

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