Il nostro contributo ad un’Europa più cristiana
Il carisma dell’unità ci ha aperto ad un dialogo universale di 360 gradi; e particolare all’interno della chiesa, fra fedeli di chiese diverse, fra seguaci di varie religioni, fra chi crede e chi ha un’altra cultura. Ce lo ha confermato il 4 dicembre scorso il Santo Padre con una bellissima lettera che ho già commentato su queste colonne (cfr. Città nuova n.5/2004). Il nuovo nome che egli ci ha dato è infatti:apostoli del dialogo. In quell’occasione ho sottolineato che per la nostra spiritualità, personale e comunitaria insieme, siamo tali, cioè in dialogo, anche perché in costante dialogo fra noi. E abbiamo compreso più profondamente come nella vita di Dio-Amore, uno e trino eternamente in dialogo, è il nostro supremo modello. Questa volta desidero commentare una seconda parte della lettera del papa.Tutto, infatti, quanto egli ci dice è norma per noi, è direttiva, è comando. Egli analizza la storia del mondo, in genere, di questi ultimi sessant’anni e vede mutamenti sociali rapidi e sconvolgenti (…). Secondo lui l’umanità (…) perseguendo interessi passeggeri, ha talora smarrito i propri valori di riferimento ideale. Ed ora rischia di ritrovarsi quasi senz’anima. Costata ciò in particolare in Europa, che conta una bimillenaria tradizione cristiana. Per questo s’impone con urgenza (…) – dice – una nuova evangelizzazione . Perché si faccia, s’appella ai movimenti ecclesiali, al loro ruolo importante e fra essi occupa – secondo il Santo Padre – un posto di rilievo quello dei Focolari. Per lui i nuovi movimenti ecclesiali costituiscono un dono prezioso per la chiesa e la chiesa li invita a svolgere la loro profetica azione. E mentre s’associa a noi nel comune rendimento di grazie a Dio per le grandi cose da Lui compiute in questi sessant’anni nell’Opera, affida tutti noi e le molteplici attività che svolgiamo alla materna protezione di Maria Santissima. Ci incoraggia inoltre ad abbracciare con Gesù il mistero della croce per cooperare (…) alla salvezza del mondo. E con questo, di cuore – scrive lui – invia a me, ai miei collaboratori e all’intero Movimento dei focolari la sua affettuosa benedizione. Ecco cosa vuole il papa da noi: mettere in atto la nuova evangelizzazione, di cui spesso abbiamo parlato; e per questo, come primo atto, abbracciare nella nostra vita personale e nel nostro compito il mistero della croce e cioè: abbracciare sempre e dovunque Gesù abbandonato. Prossimamente, dunque, per essere in perfetta sintonia con la volontà di Dio espressaci dal papa, approfondiremo i diversi aspetti della nuova evangelizzazione. Aderiamo intanto con tutto il cuore – come lui stesso suggerisce – a colui che è stato causa della planetaria espansione del nostro movimento e cioè della nostra universale evangelizzazione: Gesù abbandonato.