Il neonato
Abbiamo un bambino da pochi giorni, il nostro primo figlio. Da quando siamo ritornati a casa, alla gioia si stanno accompagnando mille timori su cosa Pierluigi ha bisogno. Ho poi mille dubbi e interrogativi: quando inizierà a vedere? Mi riconosce? Qual è la temperatura giusta della casa? Il bagnetto quando farlo? Soprattutto il timore è di non capire le sue esigenze e trascurare qualcosa che poi possa compromettere la sua salute. Mi rendo conto di aver fatto tante domande ma spero che comprenda la mia ansia. Luigia – Lecco Con il neonato succede un po’ come quando si va in un paese straniero: il nostro carattere, le esperienze passate, ma soprattutto il conoscere la lingua, le abitudini, i costumi, rendono più o meno semplice adattarsi e essere in grado di cogliere le bellezze del posto. A maggior ragione da genitori, quando siamo emotivamente molto coinvolti, vorremmo sapere la lingua del neonato, per garantirgli la migliore assistenza. Come fare? Credo sia sufficiente conoscere pochi punti essenziali. In primis è importante la crescita ponderale: un neonato raddoppia il peso in circa tre mesi e lo triplicherà all’anno di vita. Passare da 3,5 chili alla nascita a circa 7 al terzo mese è uno sforzo enorme per l’organismo, ed una crescita così rapida mai più si ripeterà in tutta la vita. Dal punto di vista biologico il neonato è istintivamente orientato a reagire affinché si realizzino le condizioni (mangiare, stare al caldo, essere accudito) che rendano possibile questo incredibile exploit. È intuitivo che qualsiasi fattore di disturbo significativo per la sua salute andrà ad incidere riducendo l’accrescimento ponderale. Il riferimento peso può allora essere la stella polare per tradurre e interpetrare un neonato: quasi sicuramente un neonato che cresce intorno ai 200 grammi a settimana sta sostanzialmente bene (e scarsa importanza avrà la temperatura della casa o la frequenza del bagnetto!). Ma non tutti i neonati sono uguali. Così come vi sono persone alte e altre basse, così vi sono quelli più o meno irritabili, neonati che mangiano più di altri, che dormono più degli altri ecc. I neonati sono in grado di sentire, di vedere, ben presto di riconoscere, di adattarsi e reagire agli stimoli ambientali, di sentire le coccole, le carezze, i sorrisi delle labbra, ma anche quelli degli occhi o, come mi piace sintetizzare, quelli del cuore che sono un insieme di tanti piccoli gesti, di cui spesso non si è neanche consapevoli, ma che fanno la differenza. Per stare tranquilli conviene chiedersi se le condizioni generali del bambino sono buone oppure no. Se sono buone sostanzialmente si può stare tranquilli, rimandando a quando sarà necessario e possibile di contattare il pediatra. D’altronde se è pur vero che il pediatra è l’esperto dei bambini, solo lei e suo marito sarete i veri esperti del vostro bambino, soprattutto per la vostra possibilità di capirlo e accompagnarlo nel suo percorso di vita psicosociale, oltre che biologica. Nessun manuale potrà mai contenere l’infinita varietà di situazioni e soggettività della vita di un individuo. E in tanti momenti, specie quando sarà adolescente e poi adulto, bisognerà essere anche capaci di accettare che non siamo stati in grado di capirlo oppure di evitargli quel dolore. Anche in ciò possiamo stare sereni: se lo avremo accettato e amato senza condizioni, questo amore rimarrà una perla nella sua vita.