Il mondo è con il Nepal

Uno sguardo ad alcune testate giornalistiche internazionali che evidenziano il movimento di solidarietà verso la popolazione colpita dal disastroso terremoto
Il disastro dopo il terremoto in Nepal

Dopo il terremoto del 25 aprile il Nepal è in crisi umanitaria. Il terremoto ha ucciso più di 4 mila persone e ferito più di 8 mila; ha distrutto completamente quasi 2 mila case e danneggiate più di 4 mila; ha sconvolto la vita quotidiana più di 8 milioni di persone, di cui circa un milione di bambini.

«Per assistere il Nepal, il mondo invia aiuti umanitari. Sono già partiti aerei con medicine e cibo da Cina, India, Germania, Israele, Stati Uniti e da altri Paesi», informa Viesti.ru, un quotidiano russo.

«Il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (Undp), insieme con le agenzie delle Nazioni Unite e la comunità internazionale, si sforzano di sostenere il governo del Nepal per valutare e rispondere ai danni causati dal terremoto», informa il sito ufficiale dell’Unpd. «La Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa stanno operando per rispondere all’emergenza in Nepal», e proseguono le operazioni di ricerca e soccorso e le raccolte di fondi per iniziare a mandare aiuti ai sopravvissuti.

«In una gravissima situazione il Nepal non riesce a gestire da solo l’emergenza con risorse proprie. Gravemente danneggiate sono le strade: non si può arrivare dappertutto nel Paese. La vicina India ha mandato militari in Nepal per fornire soccorso e dare aiuto alle persone bisognose. Altri Paesi hanno inviato squadre di soccorso e aiuti», conferma il The Wall Street Journal.

Papa Francesco, da parte sua, ha assicurato «vicinanza alle popolazione colpite» e preghiera «per le vittime, per i feriti e per tutti coloro che soffrono a causa di questa calamità» e ha chiesto la mobilitazione della comunità internazionale perché «abbiano il sostegno della solidarietà fraterna». Con questo spirito, lunedì 27 aprile la Presidenza della Conferenza episcopale italiana ha deciso lo stanziamento, dai fondi dell'8 x mille, di 3 milioni di euro, destinandoli alla prima emergenza attraverso mons. Salvatore Pennacchio, nunzio apostolico in India e Nepal.

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