Il mondo di Tim Burton

Esce "Miss Peregrine – La casa dei ragazzi speciali", liberissimo adattamento dal bestseller mondiale di Ramson Riggs. Una metafora della vita con un pizzico autobiografico  
Una foto di scena di 'La casa per bambini speciali di Miss Peregrine'. Il film di Tim Burton, adattamento dell'omonimo romanzo del 2011 di Ransom Riggs, sarà nelle sale italiane a fine settembre (negli Usa il 30 settembre prossimo). +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

Avete visto Edward  mani di forbice con un giovane Johnny Depp (1990) e Il mistero di Sleepy Hollow, sempre con Depp del 1999?. Perfetti  a dire la genialità di un regista che mescola le sue carte con fantasy, horror, curiosità, magia, avventura e misteri: insomma, un creativo folle, per bambini non troppo bambini e per adulti. Scioccante, spesso. Talora con cadute nel commerciale elegante  come La fabbrica di cioccolato (2005) e Alice in Wonderland, del 2010, Depp onnipresente.

 

Il fatto è che Tim Burton segue la fantasia e questa non sempre  lo assiste, qualche volta si prende un po’ di riposo. Ma quando ritorna e si accende, il nostro rinnova le antiche sorprese. Ed ecco allora Miss Peregrine – La casa dei ragazzi speciali, liberissimo adattamento dal bestseller mondiale di Ramson Riggs, edito in Italia da Rizzoli. Il ragazzo Jake non è capito  in casa: ha un nonno magnifico (Terence Stamp) che gli racconta di un luogo popolato da bambini con facoltà straordinarie,  ma i genitori non sono troppo d’accordo. Credono che il nonno sia un po’ folle e che l’adolescente  abbia bisogno di una psicologa, come succede. Ma il luogo esiste per davvero, in un’isola del Galles.

 

Così il padre, un uomo egoista  e disattento, porta il figlio dagli  Usa in Inghilterra per farlo guarire. Ma Jake incontra i ragazzi speciali guidati dall’esigente Miss Peregrine (una formidabile Eva Green, perfetta nel ruolo di una Mary Poppins dark) ed entra nel loro mondo, fermo al 1943. Naturalmente, ci saranno cattivissimi mostri, guidati dal solito scienziato pazzo, che sono a caccia degli occhi dei ragazzi per poter ridiventare umani e quindi la guerra si fa sostenuta, con un ritmo da  blockbuster.

 

Però Burton stavolta  è furbo e non permette al suo film di diventare commerciale. Perché, come sempre esso  è una metafora della vita, con un pizzico autobiografico. Il film è dedicato ai ragazzi dotati ma incompresi in casa da genitori  superficiali – meglio i nonni che hanno spesso  la libertà vera – e li induce, come fa Miss Peregrine a sognare, a lottare per esprimere il loro talento, qualunque esso sia.

 

Ovviamente, nel mondo di Burton il talento è stravagante – chi vola, chi fa fuoco, chi è invisibile -,  e chi sogna  vive in un mondo di magia. Così le notti lunari bellissime, le foreste incantate, le case pullulanti di esseri strani vanno bene al lato inventivo del regista che ama far volare  la fantasia liberamente.

 

Aggiungendovi quel tocco horror che fa bene, perchè scuote e ci fa sentire  vivi. Proprio come succede al timido Jake  (Asa Butterfield, quello di Hugo Cabret di Scorsese)che  non ha paura dei  mostri e del loro capo cattivo (Samuel L.Jackson), perché ha imparato ad essere sé stesso e a vedere il mondo con altri occhi. Un richiamo a non perdere l’incanto nella vita?

Cast stellare, ci sono anche  Judi Dench e Rupert Everett,  suspence giusta, effetti  speciali non ingombranti, e aria onirica.  E’ bello il mondo  surreale e dolce di Tim Burton, con i brividi che mantengono svegli.

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