Il mio amico Eric

Cinema

Forse Ken Loach è il regista che maggiormente si è interessato ai drammi e alla fragilità dell’esistenza umana; ai problemi degli operai britannici e a tutti quelli che subiscono soprusi, sfruttamenti e ingiustizie. Nei suoi lavori ci sono sempre state una dominante drammatica e una denuncia politica, ma quello che stupisce in questo film è come sia riuscito a rimanere fedele ai suoi temi classici, costruendo però per la prima volta una vera e propria commedia.

Eric è un uomo di mezza età, lavora come impiegato alle Poste, ma la sua vita è infelice e problematica. Da circa trent’anni ha lasciato Lily, l’unica donna che ha amato veramente in tutta la sua vita e non se l’è mai perdonato. Si ritrova quindi a vivere rimpiangendo il passato, in una casa che condivide con due figliastri che gli sono stati lasciati dalla sua seconda ex moglie e che frequentano piccoli criminali di quartiere. Le uniche consolazioni le trova con i suoi amici/colleghi, con i quali condivide l’amore per il Manchester United, la squadra del cuore.

Un incidente automobilistico però spinge Eric a riflettere sulla sua condizione e a ripensare ai motivi per cui non riesce ad essere felice. Eric inizia così un percorso di rielaborazione di sé stesso, in camera sua, parlando davanti al poster del suo idolo, quello che è stato il suo più grande campione: Eric Cantona. Ed ecco che il calciatore francese gli si materializza davanti per fargli da “coach” nel ritorno alla felicità. E’ l’inizio di un percorso inconscio di “auto aiuto”: tramite il rapporto instaurato col suo nuovo amico immaginario Eric Cantona, “Eric il postino” comincerà ad affrontare, uno ad uno, i problemi che assillano la sua vita. La scelta di rappresentare il campione di calcio come un amico immaginario e non come la persona reale è significativa e funziona come punto di equilibrio perfetto tra l’ironia e la solidarietà presenti nella storia.

Il mio amico Eric è film dinamico, vivace e divertente, grazie all’originale sceneggiatura di Paul Laverty, e soprattutto all’ottima interpretazione di tutti gli attori del film.

 

Regia di Kean Loach; con Eric Cantona, Steve Evets, Stephanie Bishop, Gerard Kearns.

 

Valutazione della Commissione nazionale film: consigliabile, problematico (prev.).

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