Il lunedì milanese del presidente Napolitano
Lunedì tutto milanese per il presidente della Repubblica, arrivato in mattinata con due precisi impegni in agenda: partecipare in mattinata alla relazione annuale del presidente della Consob, che è stato preceduto da una riunione a porte chiuse tra il numero uno della Consob e il presidente Napolitano. Al centro dell’incontro, ovviamente, l’agenda economica e la crisi.
Poi nel pomeriggio ha partecipato al convegno all’università Cattolica sul tema: “Tradizione cristiana, identità culturale e unità italiana”. Ampi spazi di dialogo sono stati concessi ai giornalisti che lo hanno incalzato di domande sui temi più scottanti riguardanti il nostro Paese. E il presidente serenamente ha risposto a tutte le questioni rivoltegli. A cominciare dalle riforme, dove il presidente della Repubblica ha voluto sottolineare come una riforma della legge elettorale sia «un impegno assolutamente ineludibile» e ha auspicato «un sollecito svolgimento dell’iter parlamentare.
E ancora: «È stato un anno abbastanza brutto, però ci sono le condizioni per venirne fuori». Il presidente infonde fiducia nella ripresa del Paese. Lo dice, questo, al termine dell’assemblea della Consob a Palazzo Mezzanotte, dove il presidente della commissione di vigilanza, Giuseppe Vegas, ha tenuto la sua relazione e dove ha detto: «Affidare il nostro futuro a un numero – lo spread – costituisce anche un modo di abdicare ai nostri doveri. La crisi e gli scenari apocalittici sull’economia europea hanno dominato il tradizionale appuntamento della finanzia a Milano.
Nella sua stessa relazione Vegas per il secondo anno consecutivo ha parlato di «annus horribilis». Salvo poi accodarsi all’iniezione di fiducia di Napolitano. «Sono perfettamente d’accordo col presidente, io ho fatto una fotografia dell’esistente, però ho detto che ci sono le condizioni per uscirne: ora sta a noi». Finito l’impegno economico, Napolitano ha raggiunto l’università Cattolica, dove al suo arrivo è stato accolto da un lungo applauso degli studenti che lo attendevano in Largo Gemelli.
Il capo dello Stato, lasciata l’auto presidenziale, ha raggiunto l’aula magna passeggiando attraverso i chiostri accompagnato dal cardinale Dionigi Tettamanzi, dal sottosegretario Giarda, dal presidente della regione Lombadia Formigoni, dal presidente della provincia di Milano Podestà e dal presidente del consiglio regionale lombardo Cecchetti.