Il gusto del dialogo

I giovani cenano nelle famiglie di Mumbai, tra le baracche e in condizioni di vita non sempre facili: qui si incontrano mondi per gettare ponti reali di conoscenza e solidarietà. Molteplici i progetti di alfabetizzazione e di assistenza ai giovani ammalati
Monaco buddista al Festival uwp 2015

Oggi è il giorno del “Flauver”. Si comincia condividendo i piatti della tradizione indiana e assieme al cibo si condividono le proprie esperienze, valorizzando le differenze culturali come occasioni di condivisione intensa.

Marilù, ad esempio, ci racconta che, dopo essere nata e cresciuta in Italia, è in India da circa 30 anni. Quando parla della sua esperienza, gli occhi le si illuminano in una maniera particolare. È coinvolgente il suo racconto: ci fa rivivere l’idea, realizzata ormai da qualche anno, di un torneo di basket ispirato ai valori di Sport4Peace (iniziativa nata all’interno di Sport Meet) Una delle regole, ad esempio, è che le squadre siano formate in maniera mista da ragazzi e ragazze. Tutto ciò per far accrescere la consapevolezza e l’importanza del rispetto dell’altro sesso, non semplice nella cultura indiana.

Roopa , Shruti e Vignesh sono tre volontari dello Shanti Ashram, movimento induista che, sin dal 1986, fa propri i principi gandhiani. La loro prima iniziativa è stata “l’Operazione 100%”, il cui obiettivo era assicurare, ai giovani del Perur (un distretto della città di Coimbatore) una adeguata alfabetizzazione. Grazie a questo programma così innovativo, Perur è vicina all’80% di scolarizzazione. «Attualmente – ci dicono – sono in corso più di 30 progetti».

Sul palco salgono Archana, Anne Mary e Amala, tutte del Kerala (India) e aprono le porte al progetto “For You”, creato grazie alla voglia di seguire l’esempio di Chiara Luce Badano. Proprio grazie a questo desiderio, sono riuscite a creare delle iniziative che hanno consentito di offrire, a 2 ragazze affette da sclerosi multipla, cure specifiche e innovative.

È il turno della Rissho Kesei-Kai: Saki Shintenji, giapponese, ci racconta di come sia nato e cresciuto il rapporto con il Movimento dei Focolari, fondato sul dialogo e sul rispetto reciproco. Organizzazione buddista mondiale fondata in Giappone nel 1938 da Nikkyo Niwano e Myoko Naganuma, la Rissho Kosei-Kai ha come scopo quello di promuovere e applicare gli insegnamenti buddisti per sviluppare un mondo migliore. Nel pomeriggio, grazie alla presenza di Lawrence Chong di Singapore si è parlato del valore del dialogo e dell’incontro in questo tempo di divisioni.  

A fine giornata, poi, ciascuno dei giovani viene accolto a casa di una famiglia indiana di Mumbai. Swati, Vivek e Sunita, ad esempio, sono tutti induisti e vivono in una baracca di pochi metri quadrati in cui ci accolgono orgogliosi. L’ospitalità e l’entusiasmo sono incredibili. Ci raccontano le loro vite, non sempre facili. Ma anche stasera, il dialogo è al centro di tutto. Prima di iniziare a cenare insieme, ci chiedono di pregare come se fossimo a casa nostra.  Durante il ringraziamento, anche loro pregano – in silenzio – con noi. Nessuno di loro parla bene l’inglese. Ma stasera abbiamo capito che per dialogare, non occorrono capacità particolari, l’accoglienza, la fraternità sono una lingua universale.

 

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