Il grido per l’ambiente di papa Francesco
Lorna Gold oggi è Ceo di Faithinvest, rete internazionale senza scopo di lucro con l’obiettivo di far crescere investimenti orientati ai valori in tutto il mondo. Le chiediamo un parere sull’esortazione apostolica pubblicata il 4 ottobre scorso.
Perché, secondo lei, papa Francesco ha sentito l’esigenza di scrivere la “Laudate Deum”?
È il seguito della sua innovativa enciclica del 2015. Un’esortazione apostolica che riflette i messaggi chiave della Laudato si’, un amplificatore dell’enciclica stessa. Penso che l’abbia scritta perché, nonostante tutti gli sforzi compiuti, i messaggi centrali della Laudato si’ non vengono ancora messi in pratica su larga scala. Inoltre, il mondo si trova ad affrontare nuove e insidiose minacce: disinformazione, forze politiche neofasciste, conflitti, lo spettro degli armamenti nucleari. Penso che durante la pandemia abbiamo creduto che in qualche modo l’umanità avrebbe imparato la lezione della nostra comune vulnerabilità e interdipendenza. Tuttavia, è chiaro che non è stato del tutto così.
Che impatto può avere la “Laudate Deum” sull’impegno dei credenti rispetto al tema di uno sviluppo umano integrale e quanto può favorire un lavoro comune al di là del credo religioso?
Credo che la Laudate Deum lanci una sfida a tutti, credenti e non, per affrontare con urgenza il pericolo in cui si trova il nostro pianeta. Possiamo farlo tornando ai nostri testi sacri e riconoscendo che in molti condividiamo la fede in una presenza divina che desidera la protezione del creato. Lavorare insieme per questa causa comune è un’opportunità per costruire dialogo e pace tra popoli di fedi diverse. Dio ha creato un’unica bellissima casa, la Terra, che condividiamo. Il Movimento Laudato si’ è in costruzione da 8 anni, tutti sono invitati a unirsi! Ci sono così tante cose che possiamo fare per connetterci. Si può accedere alla piattaforma d’azione Laudato si’ e iscriversi a specifiche attività. Già oltre 8 mila persone e istituzioni si sono registrate.
Quali sono le principali novità rispetto alla prima “Laudato si’” del 2015?
Questa esortazione è un seguito della prima. Parla dell’urgenza del cambiamento necessario. La scienza è chiara ed è un fondamento essenziale per comprendere la verità della situazione globale che stiamo affrontando. Papa Francesco ci esorta a porci in dialogo con la verità come persone di fede. Denuncia anche il modo in cui i governi e le aziende continuano a investire nella distruzione del pianeta e chiede a tutti noi di cambiare i nostri modelli di comportamento per fare tutto il possibile per prenderci cura della nostra casa comune.
C’è chi sostiene che la prima lettera di papa Francesco del 2015 abbia influenzato il 21° vertice sul clima di Parigi (COP21) e il successivo Accordo di Parigi sull’emergenza climatica. Cosa ne pensa? Crede che la “Laudate Deum” possa avere una ricaduta altrettanto importante?
Ho avuto modo di parlarne con papa Francesco. Per me è chiaro che il suo intervento prima della COP15 sia stato decisivo per il successo del vertice di Parigi. Papa Francesco si è impegnato attivamente con molti dei politici, chiamandoli per far loro sapere che stava pregando per loro (e che li stava osservando!). Credo che la Laudate Deum potrebbe avereun effetto simile per la COP28 negli Emirati Arabi Uniti. Il mondo islamico riconosce la leadership di papa Francesco in questo campo e la Laudato si’ ha ispirato un nuovo documento musulmano chiamato “Al Mizan”, l’equilibrio, che invita tutti i musulmani a svolgere un ruolo chiave nella protezione del pianeta.
Secondo “Climate Action, IPCC”, le emissioni globali di gas serra sono di gran lunga superiori rispetto ai livelli degli accordi internazionali sul clima. Tanti buoni propositi ma anche tanta difficoltà a renderli concreti. Cosa pensa di questo?
Ci sono segnali positivi che indicano un picco nei prossimi due o tre anni e poi una diminuzione grazie a tecnologie energetiche pulite e altre soluzioni climatiche. Tuttavia, la transizione sta avvenendo troppo lentamente e ci sono forze significative all’opera per impedirla. Bisognerebbe prevenire ulteriori danni con una moratoria su tutti i nuovi investimenti in petrolio e gas. Per questo il Trattato di non proliferazione dei combustibili fossili è così importante. Il ruolo dell’industria dei combustibili fossili e la sua influenza sui processi politici, in particolare sulla COP28 (presieduta dal presidente di Abu Dhabi Oil), sono preoccupanti.
Lei è Ceo di Faithinvest. Qual è l’impatto che ciò che professano la “Laudato si’” e la “Laudate Deum” può avere nel suo lavoro? Nel concreto, se e come riesce a contribuire alla preservazione del creato?
Faithinvest lavora con tutte le confessioni religiose generando un dialogo e una comprensione del modo in cui i loro investimenti si relazionano a sfide sociali e ambientali. Realizziamo corsi di formazione. Infine, siamo al loro fianco nel percorso e condividiamo le loro storie di successo. È estremamente gratificante vedere i risultati: un’economia rinnovata e profondamente radicata nei valori della fede.
C’è una convergenza tra san Francesco e papa Francesco riguardo l’amore per il creato. Da credente, legge un progetto più grande in questo?
Credo ci sia una profonda correlazione. Ai tempi di san Francesco la Chiesa si era smarrita, allettata dalla ricchezza e dal potere. San Francesco, insieme a santa Chiara, emerse in quel mondo come una figura simile a Cristo, riportando la Chiesa all’essenza del messaggio cristiano: la compassione e la comunione con gli altri e con il creato. Come san Francesco, papa Francesco ha sentito la chiamata a riparare la sua casa. Per san Francesco la “casa” era la Chiesa. Per papa Francesco la “casa” è ancora più grande: la sua visione abbraccia il globo intero. Ci chiede di avere cuori grandi, che possano asciugare i fiumi di lacrime che scorrono nel nostro mondo di oggi.