Il governo comincia a vedere “anche” la famiglia

Aumentate di 180 euro le detrazioni: un primo, piccolo passo, verso la tutela di chi sostiene la società italiana. Una riflessione a cura del vice presidente del Forum delle associazioni familiari
I nuovi nati

I più recenti emendamenti alla legge di stabilità, in via di emanazione, si segnalano per una maggiore attenzione alla situazione delle famiglie italiane che forse, più di ogni altro soggetto, stanno subendo i contraccolpi di un ormai lungo periodo di crisi economica di cui non si vede il termine.

L’articolo 53 della Costituzione prevede giustamente che tutti debbano concorrere alle spese pubbliche in ragione della propria capacità reddituale. Precisa, inoltre, correttamente, che il nostro sistema è basato sul criterio della progressività: chi più guadagna più paga.

Il fatto è che fino ad oggi le famiglie che hanno persone a carico (figli o anziani) non pagano le tasse sul reddito realmente disponibile ovvero sul denaro che mensilmente hanno a disposizione per far fronte alle esigenze familiari. Vi è, infatti, una serie di spese necessarie per l’educazione e la formazione dei figli e per il mantenimento di questi ultimi e di altre persone conviventi che non sono riconosciute come tali e sulle quali si pagano le tasse come se tali spese non ci fossero e non servissero a formare i futuri cittadini.

Le detrazioni fiscali concorrono solo in parte a sanare questa ingiustizia, anche perché non coprono le spese realmente sopportate dalle famiglie e sono decrescenti con l’aumentare del reddito.

Cionondimeno la volontà del Governo di aumentare di 180 euro le detrazioni per i figli costituisce una buona notizia sia perché lascerà qualche soldino in più in tasca a chi ha la generosità di fare figli, sia perché attesta una nuova attenzione per la cellula fondamentale della nostra società.

L’auspicio è che nei prossimi anni 2014 e 2015, così come annunciato, ulteriori risorse vengano destinate alle famiglie per aumentare ulteriormente le detrazioni o addirittura, così come avviene in altri Paesi europei più “family friendly”, per pervenire a una riforma del sistema fiscale che trasformi le detrazioni in deduzioni, strumento riconosciuto come più adatto a sostenere le responsabilità familiari.

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