Il giorno dello sciopero europeo

La giornata di mobilitazione europea contro la crisi vista da Milano. Tremila gli studenti in corteo nella città del duomo. Sassate contro vetrine Enel e Unicredit
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La giornata di mobilitazione europea contro la crisi ha visto, a Milano, un corteo di circa tremila studenti con in testa lo striscione «Da Napoli a Milano. Stay choosy? Choose to fight». I collettivi studenteschi partecipavano all'Eurostrike, in contemporanea con molte città in Europa, contro «le misure di austerity imposte dall'Ue».

Scontri e lanci di oggetti tra studenti e le forze dell’ordine sono avvenuti in diversi punti della città, compreso all’interno dell’atrio della stazione di Porta Genova, dove cinque agenti hanno riportato ferite. La protesta degli studenti contro le politiche di austerity ha preso di mira le vetrine delle banche e di altri uffici del centro città. Imbrattati con la vernice anche il portone della sede della Consob di Unicredit e quello di Intesa Sanpaolo. Qui le vetrine sono state sporcate anche da uova con vernice.

Sin dall'inizio della manifestazione alcuni studenti e militanti hanno sfilato a volto coperto, mentre dal cielo un elicottero della polizia ha costantemente seguito il corteo. Molti naturalmente i problemi creati alla circolazione. In contemporanea con quello degli studenti, si è svolto il corteo della Cgil, che aveva proclamato lo sciopero generale.

E un altro corteo, composto da circa un migliaio di lavoratori dell'ospedale San Raffaele, è partito da Cascina Gobba per raggiungere piazzale Loreto, per protestare contro i licenziamenti annunciati dal gruppo ospedaliero. Il centro cittadino, blindato dalle forze dell'ordine, è andato in tilt per qualche ora. A fine mattinata studenti e insegnanti, si sono uniti ai lavoratori in piazza Duomo per il comizio finale, in tutto i manifestanti «contro l’austerità» sono state alcune migliaia. Numerose le bandiere della Cgil, ma non sono mancati anche striscioni e cartelli con la scritta «austerity per noi, ostriche per voi?» e ironie sull’espressione «choosy», schizzinoso, usata dal ministro Fornero di recente per descrivere l'atteggiamento dei giovani italiani verso alcuni tipi di impiego.

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