Il gioco
Nostro figlio di quattro anni non vuole giocare con i propri giochi. Dopo pochissimo tempo si stanca. Ci chiama continuamente, nonostante la sua stanzetta sia piena di giochi: forse abbiamo sbagliato a comperargliene così tanti? Forse non gli piace giocare?. A. e R. – Piacenza Cari genitori, vostro figlio desidera fortemente giocare, anche se apparentemente sembra che non sia interessato ai vari giocattoli e richiama continuamente la vostra attenzione. Ma procediamo con ordine: cos’è il gioco per un bambino e quali sono le sue funzioni? Jean Piaget, il famoso psicologo svizzero, studioso della intelligenza dei bambini, ha affermato che il gioco è per il bambino il cibo della mente. Dunque, la cosa più intelligente che ciascun bambino possa fare è quella di giocare. Esistono innumerevoli tipi di gioco, ma tutti hanno in comune lo scopo di stimolare il bambino a svolgere un’attività, spesso ricca di fantasia e di creatività. Essa dà la possibilità non solo di divertirsi, ma anche di sperimentare le proprie potenzialità, di conoscere il mondo circostante, di scaricare la propria aggressività, di apprendere cose nuove della vita, di sognare e di immaginare. Insomma, il gioco è tutto il mondo possibile, tutta la realtà fantastica, tutto l’universo a dimensione del bambino. Se ci addentriamo nelle camerette, spesso ci troviamo di fronte a cestoni colmi di giocattoli. Negli anni, la loro quantità si è moltiplicata. Tutto ciò può presentare anche alcuni aspetti positivi. Grazie alle nuove tecnologie, i giocattoli oggi sono sicuramente più attenti alla dimensione evolutiva del bambino e predisposti per le varie fasce d’età. Occorre però considerare che in questi ultimi dieci anni, molti giochi psicomotori sono stati sostituiti dall’elettronica, dai videogames, dalla playstation. E ciò spesso non è un bene, in quanto ogni bambino ha bisogno di muoversi, di condividere con altri il tempo e lo spazio, cosa che i giochi elettronici nella maggior parte non permettono. Il discorso sul gioco sarebbe lungo e necessiterebbe di molto più spazio. Tuttavia, mi sembra utile sottolineare un aspetto importante. Quello relazionale. Purtroppo, spesso i genitori dispongono di poco tempo. In questo modo la quantità di giocattoli colma la solitudine. Sarebbe invece utile dedicare parte del proprio tempo per giocare coi figli: uscire di casa per farli incontrare con altri bambini, aprirsi ad altre famiglie, creando momenti di vita e di dialogo. Lasciare anche spazio al gioco del silenzio e dell’imprevisto. acetiezio@iol.it Ricetta per un buon gioco Prendete vostro figlio, accompagnatelo nella stanza dei giochi e dite: Facciamo il gioco del gioco felice? . Il gioco del gioco felice dice che si è felici se chi non ha giochi può averli. E allora ? Allora il papà dice: Puoi dare qualche tuo gioco ai bambini che non hanno giochi. Se vuoi, prendi un sacco e mettici i giochi che vuoi. E dopo? Ma non so – dice il papà – dopo il gioco del gioco felice continua a farti felice, perché chi lo fa è felice. E più lo fai, più sei felice. Ma come si fa? Prova e vedrai che funziona , risponde il papà.