Il Giappone nei passi di Monica Casadei
La coreografa indaga il paese dei samurai con movenze e gesti che attingono alle arti marziali e alla danza Butho
Non c’è nulla del Giappone edulcorato del nostro immaginario, nell’ultimo lavoro della coreografa Monica Casadei. C’è, invece, tutto il fascino di un Oriente misterioso, di una ritualità dagli indecifrabili codici espressivi, di un universo gestuale a noi estraneo, ma con la globalizzazione sempre più vicino. Proprio ai movimenti, poi, è affidata l’espressione di un pensiero culturale e religioso che ha le sue radici nello scintoismo e nel buddismo.
C’è tutto questo, e molto altro, nel Sole dell’anima sola. Giappone, presentato al festival di danza di Civitanova, nelle Marche. La nuova creazione della Casadei nasce, come per i precedenti lavori, dall’aver vissuto nel paese dei samurai e dall’aver saputo trarre dalla sua cultura suggestioni, immagini, riflessioni. Un metodo di lavoro creativo sulla scia di quello tracciato da Pina Bausch che però rimane unico per l’inimitabile mappa dell’anima che solo lei ha saputo creare, sia nella peculiarità dello stile, che nel metodo di indagine.
Da alcuni anni, con la sua compagnia ArtemisDanza, la coreografa ha intrapreso il progetto “Artemis incontra Culture ‘Altre”, con l’intento appunto di guardare ed entrare in contatto con orizzonti artistici “altri”, in un rapporto di conoscenza, confronto e scambio. Ed ecco il suo trasferirsi e poi la conseguente nascita di spettacoli dedicati a Cuba, Brasile, India, Turchia e ultimo il Giappone.
Sull’incessante rumore d’acqua e il cinguettio d’uccelli, segno di una natura ancora incontaminata, l’inizio dello spettacolo ha tutta la lentezza della danza Butho, con i ballerini che ad uno ad uno appaiono e avanzano assumendo posture varie, astratte, che seguono traiettorie immaginarie sul palcoscenico: dal lento movimento circolare della ieratica figura di un samurai, al tirarsi della pelle della pancia dell’ascetico, fino alle sinuose movenze di una geisha. Tutte le coreografie svelano i percorsi formativi della Casadei: l’incontro con Kazuo Ohno, maestro della danza Butho e l’esercizio dell’Aikido, l’arte marziale giapponese da lei studiata fin dagli anni ’80.
La musica è tessuta da suoni tradizionali e contemporanei, con folate di “arie” pucciniane. Respiri e battiti, movimenti impulsivi e scattanti, gesti e pensieri stilizzati: tutto esprime coralità e dinamismo. Bianco e nero sono i colori della scena, avvolgenti le luci. E bravissimi sono i sette danzatori che ci restituiscono visioni e anima di un altro Giappone.
“Sole dell’anima sola. Giappone”, ideazione, coreografia e regia Monica Casadei, musiche originali Luca Vianini, disegno luci Andrea Rizzi. Al festival Civitanova Danza di Civitanova Marche, e al festival Italia@rte di Roma.