Il genio italiano ai tempi del terremoto
A commento dell'articolo Solidali e inadempienti di Michele Zanzucchi, Luigino Bruni ci scrive:
«In realtà non vedo il paradosso. Questo tragico evento ha rivelato molto bene il "genio" italiano. Paesi splendidi, presepi arroccati sui monti, in pietra di travertino, paesaggi frutto del gusto e della nostra antica civiltà, che incantano i turisti da tutto il mondo (alcuni morti insieme a noi). Case tramandate da padre a figlio per generazioni e tenute in vita (anche questo è famiglia).
Ma poi carenza strutturale, non adeguamento alle norme, precarietà, alcuni furbi che ristrutturano sapendo di non farlo bene sperando che nessuno se ne accorga. Poi una infinita capacità di compassione (grande virtù italica e cattolica), capacità di rispondere col cuore. E insieme politici che pensarono (L'Aquila) e pensano all'azzardo per trovare i soldi per la ricostruzione. Saremmo il bel e il buon Paese se fossimo capaci di guardare insieme ai nostri vizi e rafforzare le nostre virtù. E non continuare a chiamare vizi virtù e viceversa».
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