Il Gen Rosso a Napoli
Previsti due giorni intensi nella città partenopea per la prima mondiale del gruppo artistico internazionale nato nel 1966 e che fa parte dell’immaginario collettivo di intere generazioni cresciute sulle note che raccontano un mondo nuovo possibile.
Lo spettacolo si terrà al teatro Mediterraneo della Mostra d’Oltremare sabato 28 marzo alle ore 20 (con replica domenica 29 alle ore 18) e sarà preceduto, lo stesso giorno alle ore 16.30) dalla tavola rotonda «Noi siamo dialogo» che si svolgerà nella sala Italia della Mostra d’Oltremare con la partecipazione del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, il vescovo ausiliare della diocesi partenopea, mons. Lucio Lemmo, il presdidente della fondazione Mario Diana, Antonio Diana, il direttore di produzione di «Campus», Valerio Gentile, il direttore della rivista «Città Nuova», Michele Zanzucchi, il diplomatico, politologo esperto di relazioni internazionali, Pasquale Ferrara, il musulmano tunisino docente di islamistica, Adnane Mokrani,.la giornalista di «Popoli e Missioni», Anna Pozzi e, infine come rappresentanti del dialogo tra famiglie musulmane e crisiane in Veneto, l’ Iman Kamel Layashi e Carlo Gallian.
L’intera iniziativa è organizzata dalla Fondazione Mario Diana Onlus, dal gruppo editoriale Città Nuova e dall’associazione Focus Focolari, con il patrocinio del comune di Napoli, dell’arcidiocesi partenopea e dell’Istituto universitario Sophia.
Il nuovo musical “Campus” come spiega Valerio Gentile, direttore di produzione del Gen Rosso, «è un musical dal respiro globale, echeggiato dalle storie e da un impianto narrativo che punta al cuore delle sfide delle contemporaneità, anche grazie al linguaggio universale di una colonna sonora rigorosamente” live“, che spazia nei ritmi e nelle contaminazioni di sonorità etno-afro, samba, hip-hop/dubstep, funky/soul, easy jazz, Rhytm & blues, brit-reggae, rock, pop, folk progressive, rap. Ambientato in un campus universitario, parte dalle storie di nove giovani personaggi di differenti nazionalità, ispirate a vicende realmente accadute e costate dieci anni di ricerche e confronti tra noi, per approdare alla radice della paura generata dai terrorismi. Una paura che si può sconfiggere con la conoscenza e con l’amore, che scaccia il timore. Un lavoro insomma disseminato di domande che non fornisce risposte univoche, ma messaggi di solidarietà, rispetto e ascolto reciproco, accoglienza e ricchezza delle diversità».
La preparazione dell’evento, con tutte le indicazioni necessarie per partecipare allo spettacolo si trovano sulla pagina facebook dello spettacolo napoletano e sul sito dell’International Performing Arts Group composto attualmente da 18 artisti provenienti da Argentina, Brasile, Repubblica Democratica del Congo, Filippine, Italia, Polonia, Spagna, Svizzera e Tanzania.