Il gelo siberiano danneggia le colture
Dopo treni, scuole e acqua fuori servizio, si teme per le prossime fioriture in agricoltura, mentre alta resta l'allerta in tutte le città della regione
Il Piemonte è nel gelo, con valori termici di molto sotto lo zero su tutto il territorio. Il record è nel cuneese a Villanova Solaro alla stazione meteorologica dell’Arpa Piemonte, dove il termometro ha toccato -19.7°C ad appena 267 metri sul livello del mare. Sfondato il tetto dei meno 30 gradi a Capanna Margherita, sul Monte Rosa, dove la colonnina è arrivata a -30,1 gradi. Tra i capoluoghi di provincia è Vercelli la città più fredda con 13,5 gradi sotto lo zero, seguita da Asti (-13,2) e Alessandria (-10,7). A Torino la colonnina oscilla tra i -7,2 gradi del centro e i -10,1 registrati in periferia. Freddo polare anche nelle altre città piemontesi: questa mattina alle 8 le temperature erano comprese tra i -9,3 gradi di Cuneo ai -6,4 di Verbania, passando per i -8 gradi di Biella e Novara.
L’assessore regionale alla Protezione Civile, Roberto Ravello, comunica che «il sistema regionale di Protezione civile monitora l’evoluzione delle condizioni meteorologiche ed è in costante contatto con il Centro funzionale di Arpa Piemonte per gli aggiornamenti circa la situazione osservata ed attesa”. In particolare, le condizioni di gelo concomitanti con la presenza di neve al suolo su tutta la regione e alle parziali e temporanee schiarite hanno determinato temperature mediamente comprese tra i –14 e i –10 °C sulle zone di pianura e di collina. Le temperature rimarranno rigide e su valori inconsueti per il periodo fino all’inizio della prossima settimana, con temperature massime al di sotto degli zero gradi e temperature minime in ulteriore calo lunedì a causa degli ampi rasserenamenti previsti. Poi è previsto il ritorno della neve.
I treni annullati sono stati quattrocento, i disagi molti, le scuole chiuse un po’ ovunque prima per neve poi per il gelo, problemi per l’acqua con intere centraline andate in tilt per le temperature, gli annunci di sindaci, Protezione civile e Croce rossa a stare a casa e muoversi il meno possibile si sono rincorsi a tutte le ore.
A preoccuparsi di questo freddo siberiano è in particolare l’agricoltura che ha salutato con gioia l’arrivo della neve considerata importante per salvare la futura stagione e le riserve idriche. Ma il mondo agricolo ha paura di questi picchi di gelo, sia per la gestione dei lavori e dei trasporti attualmente, perché tanta neve e il successivo gelo ha reso molte strade rurali e interpoderali impraticabili, sia per le fioriture della primavera che si sta avvicinando, soprattutto per kiwi e albicocchi: le piante per la temperatura tiepida delle settimane passare avevano già dato segnali di movimenti di linfa e temperature troppo rigide potrebbe determinare danni seri alle produzioni.