Il figlio genitore
A volte faccio fatica a stare con i miei genitori e mi vergogno di loro. Mi sembra che siano troppo burberi con gli altri e non li capiscano. Quando poi ci sono i miei amici, non vorrei che intervenissero per non fare brutte figure…. Fabio – 20 anni Carissimo Fabio, innanzitutto grazie per la tua lunga lettera. Mi sembra che quanto da te evidenziato riguardi molti giovani: avere genitori che culturalmente ed emotivamente sono fragili e insensibili. Probabilmente i tuoi studi e le persone che hai frequentato hanno permesso la crescita in te di una sensibilità e di un’attenzione all’altro molto particolare. Ciò ti aiuta ad essere attento ai bisogni della gente e soprattutto al loro mondo interiore. Nella parte della lettera omessa per motivi di spazio, parli del tuo disgusto per certe trasmissioni televisive perché presentano una realtà falsata e ipocrita, basata solo sulla apparenza : esso denota il desiderio profondo che hai di avere rapporti maturi e ricchi di senso. Ora, questa tua sensibilità ti fa vedere quanto gli altri spesso non lo siano e quanta ignoranza pedagogica nei rapporti è presente oggi nella società e anche nelle persone più care. Tuttavia, mi sembra importante da parte tua avere due atteggiamenti: da un lato coltivare tale sensibilità, mediante buone letture e, se sei credente, con la preghiera che è il cuore dell’amore. Dall’altra spalancarla nel comprendere e sostenere gli altri e soprattutto i tuoi genitori, senza mai giudicarli e, anzi, essendo per loro quel genitore che sa tollerare ed eventualmente consigliare. Quando poi, magari per l’insensibilità degli altri o dei tuoi genitori, ti capita di fare brutta figura, non preoccuparti, ciò ti aiuta a mortificare la presunzione e l’orgoglio che sempre si annidano nel nostro intimo. In questo modo, imparerai a considerare gli smacchi e le brutte figure, come occasioni per una maggior crescita personale e del nostro modo di amare. acetiezio@iol.it