Il Festival Le Salon Romantique

  Venezia, Centre de musique romantique française. Palazzetto Bru Zane.
Le Salon Romantique

Ogni anno artisti dai diversi orizzonti – giovani o già in carriera – si ritrovano nell’ambiente decorato da Sebastiano Ricci, per una serie di musiche del repertorio romantico, spesso poco note. Ad esempio, la trascrizione per pianoforte, di Franz Liszt, dell’Aroldo in Italia di Berlioz. Sei brani eseguiti dalla pianista Claire-Marie Le Guay in modo brillante: unisce l’estrosità berlioziana con quella di Liszt. Un romanticismo al calor bianco, incandescente, fatto di sensazioni, rumori, sentimenti, ricordi e, perché no?, furie agitate.

 

Non è stata da meno la Sonata per gran viola di Niccolò Paganini. Tre tempi indimenticabili. Lise Berthaus è minuta, ma indiavolata. Il corpo si sfila dietro alle note vulcaniche di Niccolò. Ritmo, melodia, fantasia sono un tutt’uno. La sensualità rossiniana dell’ispirazione brilla solo un attimo, perché poi la viola canta, mormora, soffia, urla in un torrente virtuosistico che dà a chi ascolta un senso di liberazione e di cielo blu, anche se Venezia è avvolta dalla nebbia. Che la fa misteriosa come è in fondo questa musica. Un gran bel concerto.

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