Il Festival dei diritti dei ragazzi

Trasformare il territorio in comunità educante. L’esperienza di rete, messa in atto dall’Ufficio Scuola della diocesi di Nola, dalla Cooperativa Sociale Irene ’95 e dall’Assessorato ai Beni culturali del Comune di Nola
Nola

Nell’incontro d’inizio anno tra gli studenti delle scuole superiori e il vescovo di Nola, una classe del Liceo di Pomigliano ha fatto pervenire al vescovo questo messaggio: «Siamo stanchi di vivere un cristianesimo fatto di formule, di preghiere, di professioni di fede, che non hanno rapporti concreti con quel nerbo solido e provocante della vita, che poi è il problema morale fondamentale». Come dare spazio a questi interrogativi, che implicitamente sono richieste di aiuto? Come far diventare tali frontiere “soglie, luoghi d’incontro e di dialogo”? L’esperienza di rete, messa in atto dall’Ufficio Scuola della diocesi di Nola, dalla Cooperativa Sociale Irene ’95 e dall’Assessorato ai Beni culturali del Comune di Nola, percorre tre idee forti: rapporto legge-grazia, cooperazione, gratuità. Le persone coinvolte sono più di 20.000.

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