Il fenomeno Moreno
Moreno Donadoni, in arte semplicemente Moreno, è stato il primo rapper invitato al certamen canoro della De Filippi. E già questo dovrebbe suggerire quanto anomalo ed addomesticato possa essere il suo stile. D'altro canto i duetti e le collaborazioni che lo show gli ha offerto – da Ranieri a Emma, da Renga al più blasonato collega Fabri Fibra -, han certamente contribuito a lanciarlo tra gli emergenti del nuovo canzonettismo italiota, sia pure con connotazioni assai meno stradaiole e barricadere di quelle dei suoi maestri di riferimento.
Ad ogni modo il primo singolo estratto dal suo album di debutto Stecca, ha fatto un piccolo botto, e Che confusione s’è arrampicato lentamente ma inesorabilmente ai vertici delle classifiche dei brani più scaricati dell'estate: una canzoncina fin troppo semplice e dal testo irrilevante, ma ben sorretta dal faccino pulito del suo giovane autore: “Che confusione intorno a me. E' quasi come dopo una bomba”, canta nel banalissimo ritornello; e la confusione abbonda anche nelle altre rime dove richiami alla crisi s'intersecano con altrettanto labili annotazioni para-sociologiche, intersecando dubbi amorosi e richiami all’orgoglio di un rapper piuttosto sicuro di sé: “Non sputo nel piatto in cui mangio, ogni rima è un gancio di boxe, chiuditi in box, ma se mi ascolti ti lascio il segno…”.
Francamente mi riesce difficile spiegare il successo di una canzonetta del genere, se non con lo strapotere mediatico che i talent-show continuano a imporre sugli asfittici panorami dell’industria musicale contemporanea. Non a caso la plateale inconsistenza del brano ha subito pungolato il duo comico degli Hmatt a rilanciarne sul web una parodia capace di raccattare quasi 300 mila visualizzazioni in meno di ventiquattrore. Del resto tutto fa brodo in questo baluginante regno del “purché se ne parli”, dove perfino i sarcasmi più velenosi giocano quasi sempre a favore del bersagliato.
In ogni caso, questo ventiquattrenne di origini siculo-campane se la gode, e bene fa, tutto sommato: giacché in quest’ambiente conviene arraffare quel passa fin che dura. Ma visto che “l'estate sta finendo”, come cinguettavano i Righeira (archiviando con identica soddisfazione quella del 1985), per il piccolo Moreno s’attendono tempi incerti, e pur avendo già un nuovo singolo in canna, ben difficilmente gli riuscirà a bissare il colpaccio; il che potrebbe far ipotizzare che se vorrà evitare di tornare all’antico mestiere di parrucchiere (con tutto il rispetto, beninteso) farà bene a non cullarsi sugli allori e a prepararsi a battaglie ben più oscure e impegnative di quelle combattute davanti alle telecamere defilippiche.