Il dramma dei Legionari di Cristo
Dopo sette mesi di visita apostolica cinque vescovi hanno consegnato in vaticano i loro rapporti su padre Maciel, fondatore dei Legionari di Cristo
«Un grande dolore». «È un momento di confusione». «Preferisco non parlare in attesa della nomina del delegato pontificio». Sono alcune espressione dei Legionari di Cristo all’indomani della decisione vaticana di nominare, probabilmente prima dell’estate, un “delegato” papale alla guida della loro congregazione. Si percepisce un grande sconcerto per quanto emerge in maniera chiara sulla figura del loro fondatore, padre Marcial Maciel Degollado, morto nel 2008 e due anni prima sospeso da Ratzinger da ogni attività sacerdotale.
Grandissima parte dei legionari era di certo completamente all’oscuro di ogni vicenda, di un fondatore che era peraltro profondamente amato e seguito. Ma, per come emerge dal comunicato stampa della Santa Sede, padre Maciel è stato sicuramente "coperto" dal silenzio di alcuni che lo hanno reso inattaccabile.
I cinque vescovi incaricati della visita apostolica hanno incontrato negli ultimi mesi più di mille legionari in tutto il mondo, riscontrando una fattiva collaborazione e «un gran numero di religiosi esemplari, onesti, pieni di talento, molti dei quali giovani, che cercano Cristo con zelo autentico e che offrono l’intera loro esistenza per la diffusione del Regno di Dio».
L’ inchiesta ha però potuto appurare «gravissimi e obiettivamente immorali comportamenti di padre Maciel, confermati da testimonianze incontrovertibili che si configurano, talora, in veri delitti e manifestano una vita priva di scrupoli e di autentico sentimento religioso». Lo zelo sincero e la testimonianza apprezzata nelle opere e nelle case dei legionari in tutto il mondo ha gettato nello sconcerto gran parte dei membri: 800 sacerdoti e 2500 seminaristi di 38 nazionalità e 68 mila membri del movimento laico Regnum Christi.
Dalla relazione dei cinque vescovi si evidenziano anche alcuni correttivi possibili per rilanciare il carisma dei legionari. Nel comunicato stampa vaticano si parla ad esempio di preservare il nucleo vero del carisma, di «rivedere l’esercizio di autorità, che deve essere congiunto alla verità» e la volontà di salvare l’entusiasmo, lo zelo. Anche con la vicinanza del papa che assicura che non saranno lasciati soli, soprattutto le vittime di abusi sessuali, assicurando il suo incoraggiamento a quanti hanno avuto una vera chiamata da Dio.
Una volta venuti a conoscenza del testo integrale del comunicato vaticano i Legionari di Cristo nel loro sito ufficiale hanno scritto una nota in cui ringraziano «di cuore il Santo Padre per la sua paterna sollecitudine verso la nostra congregazione e accogliamo con profonda fede e obbedienza le sue indicazioni».