Il coraggio di Emma

Con un appello commoso fatto a Radio Radicale la Bonino ha annunciato a tutti di avere un tumore al polmone. Parole umanissime e universali che travalicano la dimensione personale e assumono rilevanza civile
Bonino

Ci vuole coraggio – ma non le è mai mancato -, ci vuole grande dignità – ma ne ha sempre fatto un abito pubblico -, ci vuole una grande tenerezza per la propria umanità, per annunciare a tutti di avere un tumore al polmone e di avere iniziato un percorso impegnativo di cura. Emma Bonino ha voluto così, ancora una volta, con compostezza, mettere a nudo la propria umanità e fragilità. Un appello commosso fatto ai microfoni di Radio Radicale, un’accorata richiesta di rispetto da parte dei giornalisti del proprio percorso personale.

«A tutti coloro che in Italia e altrove affrontano questa o altre prove voglio solamente dire che dobbiamo tutti sforzarci di essere persone e di voler vivere liberi fino alla fine, insomma io non sono il mio tumore e voi neppure siete la vostra malattia, dobbiamo solamente pensare che siamo persone che affrontano una sfida che è capitata».

Parole umanissime e universali, che rivelano come anche la sofferenza privata possa avere una rilevanza politica e civile: occasione per entrare in sintonia con altri che stanno percorrendo lo stesso cammino di guarigione, per comunicare la propria fiducia nella medicina e nel percorso di cura.

Ancora una volta Emma ci sorprende e ci interpella. Nella vita di tutti noi arriva il momento di attraversare una prova, un distacco, una malattia. È il momento in cui siamo chiamati a maggiore generosità e coraggio, in cui riflettere sulla nostra sofferenza può aprirci agli altri e aprire il nostro orizzonte personale.

Cara Emma, grazie di queste parole, di questa sincera voglia di condivisione. Sappiamo che non verrà meno il tuo impegno politico. Perché si fa politica, intesa come passione e impegno perché le nostre vite siano migliori, nelle istituzioni, nei parlamenti e nelle ambasciate, ma anche nelle corsie di ospedale, nell’attesa di un medico, nei pomeriggi a casa a smaltire l’effetto dei farmaci, nelle notti insonni, nei giorni della ritrovata salute.

Salute che attendiamo con te, piccola coraggiosa Emma.

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